Questa conversazione tra il giallista Rino Casazza e il criminologo Carmelo Lavorino è dedicata a fare il punto della situazione sul caso di Liliana Resinovich dopo le novità trapelate sulla nuova perizia autoptica, che sembrerebbe aver rideterminato l’epoca della morta della pensionata triestina, collocandola il giorno stesso della scomparsa, venti giorni prima della scoperta del corpo sulla base delle basse temperature riscontrate nel luogo del ritrovamento.
Tuttavia il responso dei periti che esaminarono il cadavere, trovandolo ancora sotto l’effetto della rigidità cadaverica, e quindi datando il decesso qualche giorno prima, viene confermato dal parere di un esperto zoologo, incaricato dalla famiglia Resinovich.
A giudizio di questi il corpo, se fosse rimasto nel luogo in cui è stato scoperto più a lungo di un giorno avrebbe dovuto essere vistosamente intaccato dagli animali del bosco. Rimane il fatto, come ribadito da Lavorino, che l’assenza di impronte della vittima sugli involucri che l’avvolgevano esclude l’ipotesi di un suicidio.
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PER APPROFONDIRE
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