“Siamo stati felici quando Emma ha inaugurato un percorso musicale decisamente diverso, culminato al Festival di Sanremo con Apnea, hit vera, solida, efficacissima, rimasta ingolfata tra tutte le altre hit sfarfallanti che Amadeus ha preteso in playlist per il suo Festivalbar 2.0. Eravamo felici perché è sempre una buona notizia quando una artista così amata si rende conto dei limiti del proprio fare musica, che quella ostentata plastificazione non va più e non è nemmeno artisticamente dignitosa. E allora si impegna a modellare il proprio approccio rispetto ai tempi, rispetto il proprio vissuto, rispetto la propria visione, decisamente e drammaticamente pop fino a poco tempo fa. Certo è un percorso complesso e non si può di certo dire che si può, quindi deve, fermare con Souvenir, in cui si viaggia pericolosamente tra alti e bassi, tra pezzi nei quali questa nuova passata di vernice sulla sua natura ipercommerciale arricchisce, convince, entusiasma anche, pensiamo a French Riviera, Carne viva, Indaco e pezzi fin troppo ammiccanti, privi di un’anima, di un significato profondo, ma che mettono in mostra grandi capriole sonore a livello di produzione per risultare ancora un’artista cool. E non c’è niente di meno cool di qualcuno che vuole dimostrarti a tutti i costi di essere cool. Così Souvenir, alla fine della fiera, risulta un disco di passaggio, riuscito solo a metà. Ma, in tutta onestà, confidiamo in una costante maturazione di Emma, perché se c’è una cosa che ha sempre dimostrato è di vivere il proprio sentimentalismo, la propria ispirazione, con entrambi i piedi, con grande trasporto, con una cazzimma che alle volte le sfugge quasi di mano, che non riesce ancora a domare. Quando ne prenderà distanza probabilmente arriverà il pezzo che aspettiamo da anni, quello che farà la differenza nella sua carriera e non solo nella sua settimana. Si perché i pezzi di Souvenir non vanno oltre”.
Così scrisse per Open, il giornalista e critico musicale Gabriele Fazio. Emma Marrone tuttavia, col nuovo album “Souvenir Extended Edition”, il seguito appunto di “Souvenir” è diventata un’artista attenzionata da frequenza radiofoniche più giovanili, con pezzi, oltre a quelli citati da Fazio, quali “Femme Fatale”, “Iniziamo dalla fine”, “Hangover”, “Vita lenta”, “Capelli corti”, “Mezzo mondo” e “Pretaporter” che non passano banali, non durano un batter d’ali e, fanno dell’artista salentina, una Regina Pop trasversale che tiene il palco come poche e pochi. Ah … Emma non è sciatta (al contrario è azzimata), ma una ragazza normale che, dopo aver sofferto, si è rialzata e, attraverso la musica è tornata a far sognare, sognando e regalando emozioni. E all’Ariston per il Festival di Sanremo 2025, non sfigurerebbe affatto. Che ne pensa Carlo Conti?
Stefano Mauri