Appassionato esperto di calcio, professionista molto informato sui fatti (in particolare di sussurri interisti), “sanremologo” e simpatizzante del Como, il giornalista, scrittore, opinionista e tante altre belle cose Fabrizio Biasin, sul suo editoriale settimanale sul sito Tuttomercatoweb, ha scritto cose interessantissime sulla stretta attualità calcistica fatta emergere dagli inquirenti milanesi. Eccone uno stralcio… “Son giorni in cui il pallone rotola pochissimo e, semmai, si parla di orrenda cronaca. La questione ultras è nota e insozza il nostro calcio, nel caso specifico il mondo Inter e quello Milan. Poi è giusto pretendere che qualcosa venga fatto “a monte” (leggi Stato) per estirpare un malessere comune, quello dei club – tutti i club – costretti a scendere a patti con faccendieri vari, per evitare problemi peggiori.
Nel recente passato Lazio (leggi Lotito) e Juventus (leggi Agnelli) hanno provato a risolvere il problema con azioni personali e certamente coraggiose. Ebbene, uno ha dovuto vivere con tanto di scorta personale, l’altro ha dovuto affrontare scomodissime ritorsioni innescate dai suoi stessi ultras.
Morale? L’operazione dell’altro giorno è benedetta perché – si spera – consentirà realmente di eliminare un malcostume diventato insopportabile, quello del calcio diventato “mezzo” per combinare porcherie”. Già ha ragione Biasin e ora la speranza è che il football italiano finalmente svolti.
E comunque, ricordando che sarebbero, o meglio, per ora, sono “una quarantina” gli indagati dell’inchiesta sulle curve di Milan e Inter, qualcosa di buono, tutto sommato c’è, ed appunto è uno spunto per ripartire. Si pensi per esempio all’amore vero, dei club organizzati, animati da tifosi, non da personaggi che vogliono arricchirsi sfruttando lo sport più popolare d’Italia, veri tipo quelli dell’Inter Club Crema Riccardo Ferri. Ah … pure l’esempio dei vecchi, veri, ultrà (Massimo Mascherpa ultras vero, grandissimo commerciante enogastronomico), quelli per intenderci che prima di chiedere, ammesso e non concesso abbiano mai pensato di farlo, davano tutto, tempo, anima e salute compresa per la propria fede calcistica.
Stefano Mauri