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Troppo forte la Spagna per la timida Italia di Luciano Spalletti

Gli iberici vincono per 1 rete a 0, ma hanno dominato il match con gli azzurri

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L’allenatore azzurro, è parso molto arrabbiato nelle indicazioni dalla panchina durante il match Spagna – Italia vinto dagli spagnoli per 1 rete a 0. Già, Luciano Spalletti, come fatto durante tutti i giorni precedenti alla gara, ha urlato ai suoi di provare a giocare il pallone: “Va giocata, non va bene così!”. Poi un richiamo anche a un centrocampista: “Chiama Jorginho, se la deve far dare la palla: deve stare al centro del gioco”. Il centrocampista azzurro, poi, è stato sostituito l’intervallo. Aldilà del risultato, gli spagnoli hanno dominato la gara contro gli azzurri timidi, mai in gara, troppo brutti per essere veri. L’Italia ha sofferto per quasi tutta la partita il gioco e la freschezza degli spagnoli che, alla fine hanno trovato i tre punti grazie a una sfortunata autorete di Calafiori. Luciano Spalletti ha commentato così, ai microfoni di Sky Sport, il ko contro la selezione di De La Fuente: “Non sono deluso, perché si è evidenziato subito che loro erano molto più brillanti di noi. Per cui se non hai la gamba dello stesso livello di reazione diventa tutto più difficile – ha spiegato -. Se gli altri sono la Spagna che hanno queste qualità di velocità e puntare l’avversario, è chiaro che diventa doppiamente difficile. Però l’analisi è semplice: loro erano più veloci di noi nello scegliere di essere squadra corta, di saltarci addosso. Non eravamo brillanti come loro. Quando le gambe non vanno, il carattere e la personalità contano poco. Se non hai le distanze giuste per accettare la sfida e fare la partita, diventa tutto più complicato”.

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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