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Al Bano ha stonato, ma pure Massimiliano Allegri ha steccato un poco, no?

Il trainer ha dato la sua versione sulla diatriba col direttore di Tuttosport, il club bianconero è irritato

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Al Bano mercoledì scorso 15 maggio, in uno stadio Olimpico pieno per la finale di Coppa Italia tra Juventus e Atalanta, prima del match ha interpretato l’inno di Mameli generando però – soprattutto sui social – un’ondata di delusione e ironia. La sua interpretazione, infatti, è stata “macchiata” da alcune imprecisioni che lo stesso cantante pugliese, onestamente ha riconosciuto: “So di saper cantare ma onestamente era talmente tanto l’entusiasmo e il casino che non capivo nulla”, ha dichiarato Al Bano intervistato da LaPresse. “La voglia di cantare e di non ascoltare era però tanta perché ne valeva la pena. Era un’esperienza da fare che mi mancava. Lo dico io per primo: so di aver steccato anche perché se n’è andata un po’ la voce e, quando non senti, questa se ne va per affari suoi” ha concluso l’artista.

Massimiliano Allegri, protagonista di un fine partita un pochino agitato, con una dichiarazione diffusa dal suo avvocato, Paolo Rodella, all’ANSA, “nega integralmente” la ricostruzione dei fatti avvenuti nel tunnel dell’Olimpico col direttore di Tuttosport, Guido Vaciago, e precisa che si è trattato semplicemente “di un acceso alterco verbale col direttore, dovuto alla concitazione del momento, nel corso del quale entrambi loro si sono vicendevolmente insultati ad alta voce”. Questo il testo completo della dichiarazione. “Con riferimento alle affermazioni – riportate su alcuni organi di stampa – del direttore di TuttoSport Guido Vaciago, secondo il quale Massimiliano Allegri, al termine della finale di Coppa Italia Atalanta-Juventus di ieri sera 15 Maggio 2024, avrebbe tenuto nei suoi confronti un comportamento altamente offensivo oltrechè minaccioso giungendo financo a spingerlo e strattonarlo, il mio assistito nega integralmente questa ricostruzione dei fatti e intende precisare di aver semplicemente avuto un acceso alterco verbale col Direttore, dovuto alla concitazione del momento, nel corso del quale entrambi loro si sono vicendevolmente insultati ad alta voce”.

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Il direttore dell’area sportiva Giuntoli, sentitosi pubblicamente deligittimato in diretta tv a breve incontrerà il trainer ufficializzando l’addio a fine stagione. Ora, come ha scritto giustamente l’edizione On Line del Corriere della Sera, la con Cristiano Giuntoli in mezzo al campo dopo l’applauso al gruppo del manager bianconero è figlia delle tensioni degli ultimi mesi, quando Max non si è sentito protetto dalla società. Allegri del resto è espressione della gestione di Andrea Agnelli mentre il responsabile dell’area tecnica è stato incaricato da John Elkann di rilanciare il nuovo ciclo bianconero, facendo se possibile piazza pulita di tutte le figure legate al passato.
Max non ha mai considerato uno sgarbo che Giuntoli avvicinasse un altro tecnico (Thiago Motta) ma certo non ha gradito che il dirigente non avesse mai speso una parola in privato con lui circa le future intenzioni. In pubblico invece le dichiarazioni erano concilianti: “Parleremo del futuro con Allegri a fine stagione” era il mantra, ricordate? Detto ciò, oltre ad Al Bano, pure il bravo Max da Livorno ha stonato un pochino, no?

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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