Una chiesetta diroccata ad Equilivaz, una frazione di La Salle, nei pressi di Aosta.
Attorno alle 14 e 30 di Venerdì 5 Aprile, un occasionale camminatore dei boschi adiacenti alla fatiscente struttura, lancia un’occhiata all’interno ed intravede il corpo di una donna inerme raggomitolato in posizione fetale sul fondo della cappella.
Indossa un paio di leggins ed una felpa beige.
Il passante corre a chiamare soccorsi e la polizia, veloce ad intervenire, non può che accertare il decesso della giovane.
Apparentemente sui vent’anni, con delle ferite da taglio al collo e all’addome. Nessun cellulare né documenti. Accanto al cadavere una confezione mezza vuota di marshmallow.
All’ingresso della chiesetta degli evidenti segni di trascinamento. All’interno un sasso macchiato di sangue.
Le forze dell’ordine iniziano ad interrogare i commercianti del paese vicino.
“Ci ricordiamo della ragazza”, dice la commessa di un emporio.
Era assieme ad un ragazzo. Lei non parlava. Lui si esprimeva in italiano ma con un accento straniero.
Viaggiavano a bordo di un furgoncino bordeaux e lui sembrava interessato alle chiesette locali, quelle dimenticate dalle mappe.
Lo stesso furgoncino pare sia rimasto parcheggiato per due giorni proprio accanto al sentiero che s’insinuava nel boschetto che circondava il luogo del presunto delitto.
Un altro testimone a La Stampa ha dichiarato:
“Lei era molto bella ma sofferente ed amaciata. Lui aveva i capelli ricci e la carnagione olivastra. Erano vestiti come due dark, tutti di scuro. Come quei ragazzi che venerano la morte. Ho pensato fossero due vampiri.”
Cos’è accaduto ai due “vampiri”, quindi?
Una lite sfociata in tragedia?
Un sacrificio in nome di qualche assurda cerimonia satanica?
Gli inquirenti si concentrano su varie piste senza escluderne nessuna.
I segni di trascinamento sembrano suggerire che l’aggressione possa essere avvenuta all’esterno della cappella.
Si esaminano le telecamere di videosorveglianza piazzate sulla statale 26 per provare a risalire alla targa del furgoncino sospetto.
Cominciano a circolare alcune indiscrezioni: un piercing all’ombelico della vittima, la possibile provenienza francese.
Nessuna traccia del compagno di viaggio della ragazza uccisa.
La frontiera è a due passi. Una fuga in quella direzione appare la più plausibile.
Cosa può essere successo?
L’omicidio pare essere avvenuto fuori dalla chiesetta. Il furgoncino è rimasto fermo accanto al sentiero per due giorni, poi è sparito.
La macchia sulla pietra, la confezione di marschmallow aperta. La coppia non si è nascosta: ha interagito con diversi commercianti e sembrava voler quasi far conoscere la propria destinazione.
Perché erano così interessati alle chiesette della zona? Perché lei non parlava mai?
Perché il cellulare ed i documenti della vittima sono scomparsi?
I sospetti sono fin troppo evidenti ma, com’è normale, la polizia si concentra sui movimenti e sulle dinamiche della coppia.
Nelle prossime ore si arriverà senz’altro all’identificazione della vittima e, a quel punto, il quadro diraderà le sue tinte più fosche.
La “caccia all’uomo” è possibile si allarghi oltreconfine.
Attendiamo sviluppi.
Alex Rebatto