L’Inter era arrivata alla gara di ritorno degli ottavi di Champions League contro l’Atletico Madrid
con un solo gol di vantaggio grazie alla rete segnata da Arnautovic nella gara del Meazza: non è bastato per superare il turno. I Colchoneros si sono imposti con il finale di 2-1 nei tempi regolamentari per effetto delle reti di Griezmann al 35′ e Depay all’87 rendendo vano il momentaneo vantaggio di Dimarco al 33′. Dopo i supplementari, ai calci di rigore decisivi gli errori di Sanchez, Klaassen e Lautaro. Fuori Inzaghi dopo la finale della scorsa stagione, ai quarti di finale ci va lo strapagato Simeone. Ebbene, dato alla cronaca del Corriere dello Spot, ciò che si doveva, passiamo alla poesia, che … dietro le quinte di questo minimalista, forte, pratico, vincente, rognoso Atletico Madrid, beh c’è il direttore sportivo, silente, inserito, capillare, ma soprattutto … bravissimo, Andrea Berta da Orzinuovi, calciofilo italiano tra i migliori al mondo. Berta sta ai biancorossi di Madrid come Ariedo Braida stava al Milan e Cristiano Giuntoli sta alla Juventus. Una leggenda metropolitana, mah … narra che Berta e il suo trainer Diego Simeone, un po’ come andava all’Atalanta tra Gasperini e l’ex Direttore Sartori (altro fuoriclasse), beh si sopportano a fatica, ma la strana coppia, funziona assai dall’altra parte di Madrid. Aziendalista, stakanovista, scopritore di talenti, raffinato e acuto gestore, Berta da Orzi, come il trucco del mago, self made man sopraffino, non si vede, ma si sente. E ha portato l’Atletico Madrid tra i migliori team d’Europa. Quindi: Chapeau ad Andrea Berta da Orzinuovi, direttore sportivo col guizzo che in tanti vogliono, ma che l’Atletico non molla.
Stefano Mauri