Come scrive Tuttosport: “Non c’è tempo per piangere sull’ormone versato: il futuro incombe e la Juventus su quello ragiona. E da mesi, perché Paul Pogba era ormai considerato un ornamento del passato, un po’ come ‘la cartolina della Bella Otero alle specchiere… che malinconia!’. Elaborata, appunto, la malinconia con gozzaniano e dunque spietato pragmatismo piemontese, resta il ricordo; si guarda avanti e magari si evita di commettere altri pasticci per eccesso di… malinconia (e siamo buoni…). E dunque è necessario cercare di leggere la vicenda in maniera futuribile: chi sceglieranno i dirigenti bianconeri per sostituire Pogba nello scacchiere tattico e tecnico della rosa? Un tema tutt’altro che banale anche perché attiene all’evoluzione di Paul Pogba nel corso della carriera e al suo impatto nel nostro campionato”.
Cambiamo quotidiano: “Pogba ha il ‘cuore spezzato’. Si consoli coi soldi della Juventus” scrive Libero che prosegue: “Il centrocampista francese è stato squalificato per doping per 4 anni. Dopo la sentenza ha dichiarato di avere il ‘cuore spezzato’. Ha guadagnato 7 milioni di euro per giocare una manciata di minuti, ora vada via. Tra infortuni, cure ‘alternative’, riti vodoo, faide familiari e doping è indifendibile”. Eh già, l’operazione ‘PogBack’, fortemente voluta dall’ex general manager Maurizio Arrivabene, uno degli ultimi colpi di coda della gestione, straordinaria fino all’addio dell’ex Deus Ex Machina bianconero Beppe Marotta, Andrea Agnelli, indubbiamente si è rivelato un fallimento. E ora, finalmente, si volti pagina, buttandosi nella strada, tracciata da Cristiano Giuntoli, della ‘Sostenibilità Vincente’, lo stesso percorso che caratterizzò la leggendaria Vecchia Signora della Triade Moggi, Giraudo, Bettega.
Stefano Mauri