Eh già, come ha scritto Tuttosport, “l’Inzaghi job” ha stregato pure la Premier, con mister Simone Inzaghi, trainer dell’Inter, sugli scudi; questo grazie a una finale di Champions, nel giugno scorso, giocata alla pari con il Manchester City (con tanto di complimenti da parte di Pep Guardiola), ma soprattutto attraverso un campionato in cui l’Inter Milano, oltre a esprimere un calcio di livello europeo, viaggia fortissimo. Ah, l’ex coach della Lazio, beh ha dato prova di migliorare i giocatori che allena, il che per proprietà attente ai bilanci, è una caratteristica che non guasta. Così Manchester United e Chelsea, avrebbero iniziato a prendere informazioni sull’allenatore nerazzurro. Intanto, dopo il trionfo per 4 a 0 sull’Atalanta, il tecnico di Piacenza ha parlato: “I ragazzi sono stati bravissimi, nei primi dieci minuti, l’Atalanta ci pressava alta e abbiamo dovuto trovare le giuste posizioni. Poi però la squadra ha fatto benissimo, ha segnato quattro gol, ha colpito una traversa e ha meritato i tre punti. Stiamo continuando il nostro percorso e dobbiamo andare avanti così. La squadra gioca bene, ma è da 2 anni e mezzo che mi fa godere: in campionato abbiamo un buon margine, ma lo abbiamo creato in un mese, da fine gennaio a fine febbraio, visto che prima la Juventus era a contatto. Le giornate sono tantissime e di titoli per ora ne abbiamo vinto solo uno, la Supercoppa Italiana… Dobbiamo restare molto concentrate”.
Dunque, l’ex pupillo di Lotito, fa godere i tifosi, gode e vanta estimatori. Sì… è cresciuto assai, in questi anni il fratello di Pippo, senza dubbio l’esperienza del suo ‘direttore’ Marotta lo ha aiutato. Che farà a fine stagione, dopo aver vinto il Tricolore, con ottime possibilità di far bene in Champions League, l’Inzaghi Simone (non mi entusiasmava, mi ha fatto ricredere)? Lo scopriremo vivendo e, in caso di addio, sul taccuino di Beppe Marotta (il miglior calciofilo del mondo), i nomi di Massimiliano Allegri, Igor Tudor e Thiago Motta sono ben evidenziati. Un ritorno di Antonio Conte? Per ora è una suggestione.
Stefano Mauri