“È un privilegio comunicarvi di esser stati selezionati da Forbes Italia tra le migliori 100 imprese italiane 2024.
Questa speciale classifica è volta a valorizzare le eccellenze che si sono distinte nell’ambito del Food & Beverage per aver apportato un contributo significativo nel panorama imprenditoriale italiano”.
Così postò via social Mattia Caleffi, figlio di Davide e fratello di Emanuele: appassionati, preparatiti, visionari, sostenibili agricoltori, o meglio, viticoltori, anzi… sognatori che non si sono mai arresi.
E che fanno vino, benissimo, in quel di Spineda, enclave cremonese nella provincia di Mantova. La realtà vitivinicola della provincia di Cremona, nasce dall’idea di mettere in atto gli antichi saperi sulla coltivazione della vite e vinificazione del vino tramandati, dagli avi della famiglia, fin dagli inizi del ‘900. La filosofia, apprezzata dal sistema Slow Food, dalla Banca del Vino, da Golosaria, e dalla Federazione italiana vignaioli indipendenti, è quella di realizzare un vino di qualità, prodotto nel rispetto della vite e dei tempi naturali di vinificazione, recuperando i metodi di produzione tradizionali. E il vino naturale, creato con il Metodo Ancestrale della rifermentazione in bottiglia caleffi, è conosciuto, apprezzato, degustato e comprato negli Stati Uniti, in Cina, in Slovenia, in Belgio e in altri paesi del mondo. Italia compresa, ovviamente. Ah, Forbes Italia è l’edizione italiana del magazine più famoso al mondo su classifiche, cultura economica, leadership imprenditoriale, innovazione e lifestyle. Eh già, come sostiene il giornalista di Forbes, in soli cinque anni, la premiata e premiante Cantina Caleffi, è stata attenzionata dalle migliori enoteche e dai più prestigiosi wine bar e ristoranti in Italia ed Europa. Nata dalla volontà di ripensare il concetto di impresa agricola sostenibile attraverso la valorizzazione dei terroir autoctoni e con la proposta di un’inedita wine experience nel proprio territorio, la realtà agreste cremonese è appunto immersa in una lingua di terra un tempo appartenuta alla famiglia dei Gonzaga, nel comune di Spineda, ai confini tra le province di Mantova e Cremona: una zona storicamente votata all’agricoltura e alla zootecnia, attività a cui si è sempre dedicata anche la famiglia sin dai primi anni del Novecento. Oggi la Cantina produce ogni anno 36mila bottiglie di vini naturali nei suoi vitigni autoctoni, sette tipologie tra rossi (quattro varietà di Lambrusco e un Cabernet Sauvignon) e bianchi (due Malvasia di Candia). Entro il 2024 dovrebbero poi arrivare uno spumante Metodo Classico e la Malvasia Dolce.
Stefano Mauri