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Ma che fastidio da’ agli intellettuali napoletani, il testo pop di Geolier per Sanremo?

Non c’è Festival senza polemiche. Il napoletano dell’artista partenopeo non intriga la cultura all’ombra del Vesuvio. Mah…

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Scrive il settimanale TV Sorrisi e Canzoni, che Geolier ha vissuto un 2023 da vero dominatore della scena musicale italiana. Il suo secondo album ‘Il coraggio dei bambini’ ha raggiunto il primo posto nella classifica degli album più ascoltati in Italia su Spotify e anche nella classifica degli album più venduti dell’anno. Al Festival canterà “I p’me, tu p’te”: “Il pezzo è nato con l’obiettivo di portare Napoli e il napoletano a Sanremo.

 

blankPer questo con gli altri autori abbiamo deciso di partire dal dialetto. Il testo parla di una storia, di quelle che capitano a tanti ragazzi. Il punto di forza è il ritornello: devo dire che nelle prime prove mi sono emozionato molto”.  Ebbene, se il cantautore si è emozionato, lo scrittore partenopeo Maurizio De Giovanni (e’ più in vista, da quando ha detto che voleva apparire meno, ci aveva fatto caso?) in un post ha scritto: “E’ una lingua antica e bellissima, con la quale sono stati scritti capolavori immensi. E’ un patrimonio comune, ha un suono meraviglioso, unisce il maschile e il femminile come fa l’amore. Non merita questo strazio. Non c’è da parte mia alcun giudizio sull’artista, il suo valore musicale o il suo successo che peraltro gli auguro con tutto il cuore da conterraneo e tifoso di ogni espressione positiva del territorio.”

Insomma, lo scrittore ha lasciato che il Napoletano è una lingua e che ha bisogno di rispetto come tutte le altre e che Geolier, per non scivolare in questa questione, mah forse avrebbe dovuto chiedere aiuto nella scrittura. Pure altri intellettuali hanno attaccato il testo del brano sanremese di Geolier. Ah… il brano è stato scritto da Davide Simonetta, Paolo Antonacci, Palumbo, Michele Zocca (Michelangelo), Petito, Totaro e F.D’Alessio. Già ma che fastidio da’, al gotta della cultura partenopea un brano pop sanremese? 

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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