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Se Weston Mckennie vuol mangiare il pesto col pollo, beh lascatelo in pace, no?

Il centrocampista della Juventus, non banale, durante il podcast ‘19F’

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Intervenuto nel corso del podcast “19F”, Weston Mckennie, centrocampista classe 1998 della nazionale USA  e della Juventus, affronta diversi temi: “Quanto ci alleniamo? Un’ora e mezzo, circa, non so. Tutti pensano: i giocatori si allenano solo quelle ore. Ma inizi alle 10:30 e poi torni a casa alle 15. Arrivi magari un’ora e mezza prima, fai forza, fai fisioterapia. Magari si inizia alle 10:30, poi alle 11 c’è il video, prima fai fisioterapia, fai forza. Si fa il riscaldamento in palestra, 30 minuti, 45 minuti, poi esci sul campo, un’ora, un’ora e mezzo.

L’Italia? Sono in Italia da tre anni e mezzo. Se ho sofferto lo shock culturale? Sì, mi piace qui l’Italia. In Italia la mentalità è chiusa, è tradizione. Va bene, però devi essere più aperto mentalmente con gli altri. Un esempio? Io mangio pasta con pomodoro, pesto con pollo e tutti qui in Italia: che schifo! Ma non l’hanno mai provato.

Gli americani che giocano in Italia? Mi piace perchè tutti pensano che giochiamo a football, basket ecc… Da quando sono arrivato tutti pensavano: ma è americano non può giocare a calcio. Adesso c’è Pulisic, Musah, Busio, Weah... Adesso tutti pensano in Italia gli americani possono giocare a calcio. In Italia sono chiusi di testa. Per me non è importante quello che pensano gli altri”.

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Così parlò Weston McKennie
, ancora juventino per caso, dato che la scorsa estate aveva la valigia in mano, oggi elemento prezioso per mister Max Allegri.

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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