Nicola, padre di Filippo Turetta, ancora non si dà pace per l’omicidio confessato dal figlio: “Forse voleva sequestrarla per impedirle di laurearsi”
Filippo Turetta, papà Nicola è ancora incredulo di fronte alle atrocità ammesse dal figlio nell’uccidere Giulia Cecchettin. E dice: «Non è uno che uccide a mano armata, gli è saltato l’embolo. Forse voleva sequestrarla per impedirle di laurearsi». – video 1 | video 2 | video 3 | video 4 | video 5
Filippo Turetta, giallo sul mancato intervento dopo la chiamata al 112 – guarda
FILIPPO TURETTA, L’IPOTEDI DEL PADRE: VOLEVA SOLO SEQUESTRARLA
Oggi Filippo sarà interrogato dal pm Andrea Petroni. I genitori non lo hanno ancora incontrato, benchè fossero stati autorizzati. Ma Nicola ha parlato con Chi l’ha visto?, fornendo la sua ipotesi su come possano essere andati i fatti: «Io ho pensato che volesse sequestrarla, rapirla per non darle la soddisfazione di laurearsi e dopo lasciarla. Purtroppo le cose sono peggiorate, forse voleva farle paura poi la cosa è precipitata e a lui è saltato l’embolo».
Filippo Turetta, la lunga fuga prima di arrendersi: “Mandatemi pure in Italia” – guarda
E aggiunge: «Ci sono degli aspetti di questa tragedia che vanno visti in una chiave un po’ diversa, cioè non è uno che ha ucciso a mano armata, non so. So che Giulia andava fuori con lui tranquillamente, fino a quel sabato so che non le ha toccato neanche un capello. Quindi lei era tranquilla quando usciva, lei non aveva questi timori».
Giulia Cecchettin, il cadavere ritrovato vicino al lago di Barcis. Ricercato l’ex – guarda
SONO RAGAZZI FRAGILI
Nicola prova anche a trova a scavare nella mente del figlio: «L’unica spiegazione potrebbe, cioè non è una cosa razionale, una persona che ami, che porti a casa… un bene così non può sfociare in una tragedia del genere. Ha ucciso il suo angelo praticamente, quella che lui amava. È un ragazzo che comunque a 21 anni è un bambino, io non lo so, sono fragili. Anche io avevo le mie crisi ma questi ragazzi mi sembra che appena gli togli qualcosa crollano oppure fanno questi atti così violenti. Qui entriamo nel ramo della psicologia e io non lo so, bisognerebbe capire come aiutarli a uscire quando hanno queste cose».
Il grande abbaglio, controinchiesta sulla strage di Erba (versione aggiornata) – guarda