Il corpo di Giulia Cecchettin è stato rinvenuto nei pressi del lago di Barcis, in provincia di Pordenone, in Friuli. La conferma è giunta poco dopo le 12,30. In un video le percosse dell’ex Filippo Turetta
Giulia Cecchettin è morta. Il suo cadavere è stato ritrovato nei pressi del lago di Barcis, in provincia di Pordenone, in Friuli. Esattamente in un canalone tra il lago e la zona di Piancavallo. La conferma è giunta poco dopo le 12,30. E quello che tutti temevano si è avverato. Filippo Turetta era già indagato per tentato omicidio e ricercato in tutta Europa. – video 1 | video 2 | video 3 | video 4 | video 5
GIULIA CECCHETTIN, IL VIDEO CON LE VIOLENZE
Ieri c’era stata una svolta nel giallo sulla scomparsa degli ex fidanzati veneti, di cui si era persa ogni traccia dalla sera di sabato 11 novembre. A dare impulso all’indagine il video di una telecamera di sorveglianza che mostra come avesse aggredito Giulia in un parcheggio prima che di entrambi si perdessero le tracce.
LE PAROLE DEL PROCURATORE
Gli inquirenti erano pronti a comparare le tracce di sangue e i capelli rinvenuti nella zona industriale di Fossò, sulla Riviera del Brenta, con il dna di Giulia. Ma un elemento choc aveva portato all’accelerazione dell’inchiesta, facendo scattare l’accusa di tentato omicidio e spiccare un mandato d’arresto europeo. Si tratta di un filmato girato dalle telecamere esterne dello stabilimento di Christian Dior: alle 23,30 di sabato inquadravano i due giovani proprio nei pressi delle chiazze di sangue. Aveva detto il Procuratore di Venezia Bruno Cherchi: «C’è stata un’aggressione. Sulla base del video che la riprende, degli accertamenti irripetibili e del fatto che i ragazzi non si trovano più, non potevamo che procedere così. C’è anche da considerare il fatto che sono passati oramai sei giorni dalla scomparsa». Filippo avrebbe colpito Giulia, tentando poi di caricarla sulla sua Punto nera.
L’AVVOCATO
Era scattata la perquisizione nella sua casa a Torreglia, per acquisire materiale informatico. Il legale d’ufficio di Filippo, Emanuele Compagno, sosteneva che i familiari fossero «attoniti e increduli di fronte alla notizie riguardanti questo video… Vorrei ricordare che Filippo è sempre stato un bravo ragazzo».
L’AUTO IN FUGA
L’automobile era stata vista l’ultima volta alle 9,07 di domenica, mentre transitava sulla statale che da Cortina d’Ampezzo porta a Dobbiaco. Una nuova segnalazione la dava in zona San Candido, in Alto Adige, in direzione Austria.
LA SORELLA DI GIULIA CECCHETTIN
Elena, sorella di Giulia, aveva detto a Storie Italiane: «Avendo parlato con persone vicine a Giulia ed essendoci anche confrontati su quello che Giulia ci diceva, è emerso che con loro aveva parlato di aver avuto paura di Filippo. Che dopo certi episodi aveva scritto “Non era mai successo, ma mi ha fatto veramente paura, sia per le parole che i gesti che ha usato”, per poi minimizzare sui gesti dicendo “ma no, non è niente”. Però in più occasioni ha detto di essere preoccupata, cosa che non mi aveva mai detto direttamente, forse perché pensava che potessi essere troppo protettiva nei suoi confronti».