Gli israeliani entrano a Gaza City. Netanyahu dice no ai carburanti negli ospedali. Ed Hezbollah si prepara alla guerra con l’appoggio della Wagner
Gaza City è circondata. L’Idf entra in città. Benjamin Netanyahu nega il carburante agli ospedali e non ha dubbi: «L’operazione è al culmine, non ci fermeremo». Piovono altre bombe sui campi profughi. E gli esperti dell’Onu ammettono: «Rischio genocidio». Oggi parla Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah: potrebbe scatenare la guerra dal Libano, contando su una milizia iraniana. E sulla Wagner che, orfana ormai di Evgenij Prigozhin, potrebbe fornire un sistema difesa aerea. – foto | video 1 | video 2 | video 3 | video 4 | video 5
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GAZA, ISRAELE LASCIA GLI OSPEDALI SENZA CARBURANTE
Gaza City è stata accerchiata e l’esercito israeliano è entrato in città. Dice il capo di Stato maggiore Herzi Halevi: «Le forze israeliane stanno combattendo in un’area urbana densa e complessa, che richiede combattimento professionale e coraggio. Le forze di terra sono accompagnate da un’accurata intelligence, con fuoco dall’aria e dal mare. Questa partnership rende il combattimento molto più efficace».
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Lo stesso Halevi aveva affermato: «Da più di una settimana ci dicono che il carburante negli ospedali finirà, e non è così. Il carburante verrà trasferito, con supervisione, agli ospedali e faremo di tutto per garantire che non serva agli obiettivi militari di Hamas». Ma poi il premier Netanyahu ha detto no al carburante. E ha tirato dritto: «Siamo al culmine della campagna, abbiamo già raggiunto successi impressionanti, siamo già oltre gli ingressi di Gaza City e andiamo avanti. Abbiamo anche perdite dolorose ma come mi ha detto uno dei combattenti “niente ci fermerà”. Faccio appello alle persone non coinvolte ad uscire e andare a sud, perché noi non ci fermeremo dall’eliminare i terroristi di Hamas».
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NOVEMILA MORTI, MA QUASI TUTTI DONNE E BAMBINI
L’Idf sostiene di aver ucciso 130 terroristi nelle ultime ore. Ma, secondo il Guardian, l’esercito di Gerusalemme avrebbe colpito un edificio residenziale nel campo profughi di Bureij, nel centro di Gaza, uccidendo almeno 15 persone. Il ministero della Sanità di Hamas denuncia invece la morte di 27 persone per un raid israeliano vicino ad una scuola delle Nazioni Unite.
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E sostiene che nel bombardamento del campo di Jabalia sarebbero stati uccisi almeno 195 palestinesi, mentre altri 120 sarebbero i dispersi. Il conto delle vittime di Gaza sale così a 9061 decessi, tra cui 3760 bambini e 2326 donne. I feriti sono 32 mila circa.
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PER L’ONU RISCHIO GENOCIDIO
L’Onu lancia un nuovo allarme. Stando agli esperti delle Nazioni Unite «il tempo sta scadendo per prevenire un genocidio a Gaza». Lo dicono in una dichiarazione congiunta rilasciata a Ginevra. Tanto che, scrive il New York Times, il segretario di Stato americano Antony Blinken intende fare pressione sul governo israeliano perchè vengano stabilite brevi pause umanitarie, capaci di garantire in sicurezza il rislascio degli ostaggi.
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HEZBOLLAH IN GUERRA CON LA WAGNER?
Ma la tensione nell’area aumenta ancora. Dal Libano è giunta una pioggia di attacchi contro Israele da 19 posizioni diverse, cui hanno risposto gli aerei di Gerusalemme. E oggi è atteso il discorso di Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah, il partito di Dio libanese che dispone di una forza dieci volte superiore (secondo gli israealini) a quella di Hamas. C’è chi si aspetta una dichiarazione di guerra, nel qual caso Hezbollah potrebbe contare su una milizia iraniana: si tratta della milizia Imam Hussein, che ha operato in Siria e che secondo il portavoce militare dell’Idf Avihai Adrai sarebbe già al suo fianco nel sud del Libano: «È stata coinvolta nelle frizioni con Israele di queste settimane e prende parte alle attività offensive dentro il territorio israeliano».
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Ma non solo. Una clamorosa novità arriva dal Wall Street Journal, che cita fonti dell’intelligence statunitense: la famigerata organizzazione mercenaria Wagner, orfana ormai di Evgenij Prigozhin, potrebbe fornire a Hezbollah un sistema difesa aerea, il SA-22.
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