Gaza, campo profughi di Jabalya ridotto a cumulo di macerie dalle bombe: decine di morti. Ma l’esercito di Gerusalemme si difende: «Abbiamo colpito infrastrutture terroristiche». Israele propone all’Egitto l’accoglienza dei profughi in cambio della cancellazione di parte del debito. Hamas accusa l’Italia di far parte dell’aggressione. L’Ue avverte: «Israele freni le violenze dei coloni in Cisgiordania». E l’Iran propone ai Paesi islamici di fermare l’export di petrolio. – foto | video 1 | video 2 | video 3 | video 4 | video 5
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GAZA, LE BOMBE SUI CAMPI PROFUGHI
Il campo profughi di Jabalya è stato ridotto ad un cumulo di macerie. Stando al capo della difesa civile nel nord di Gaza, Ahmad al-Kahlout «l’aviazione israeliana ha distrutto le case del campo profughi di Jabalya, dove vivevano in centinaia, con sei bombe di fabbricazione americana». Si contano almeno 50 morti e 150 feriti. Altre dieci vittime ci sarebbero al campo profughi di al-Shati, anche noto come Beach Camp, lungo la costa, dove vivono oltre 90 mila rifugiati. E altri 15 si registrano, stando all’agenzia Wafa, al campo di Nuseirat, dove sono stati centrati due edifici residenziali.
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L’Idf, le forze di difesa israeliane, si difende con un comunicato, sostenendo che l’attacco sia stato portato «contro una infrastruttura terroristica che apparteneva al Battaglione centrale. Un grande numero di terroristi sono rimasti uccisi. Fra questi, Ibrahim Biari, comandante del Battaglione centrale di Jabalya, responsabile della unità Nukhba che ha condotto l’attacco omicida del 7 ottobre, in Israele». Fatah, il partito del presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas, proclama una Giornata della rabbia.
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HAMAS ACCUSA L’ITALIA
Intanto il conflitto continua ad allargarsi. I ribelli dello Yemen hanno attaccato la città di Eilat, ma i missili sono stati intercettati dal sistema Arrow. Mosca definisce «inaccettabili» i raid israeliani sulla Siria. E Hamas accusa l’Italia. Ad Agorà, su Rai3, Basem Nain, capo del Consiglio per le relazioni internazionali di Hamas a Gaza, dice infatti: «Purtroppo, il governo italiano ha scelto ancora una volta la destra, la parte destra della storia. È un errore gravissimo che trasforma l’Italia in una delle parti dell’aggressione contro il nostro popolo. Israele oggi non agisce da solo. Israele agisce per conto di Stati Uniti, Francia, Germania, Regno Unito e purtroppo anche dell’Italia, che ha inviato alcune truppe nel Mediterraneo».
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La replica arriva dal ministro degli Esteri Antonio Tajani: «Mi pare invece che noi stiamo aiutando il popolo palestinese visto il materiale che è arrivato in Egitto ieri e oggi. Stiamo insistendo con Israele affinché sia risparmiato il popolo palestinese. Siamo contro Hamas perché è una organizzazione terroristica e criminale. Noi difendiamo il diritto del popolo palestinese ad avere uno Stato, ma non diremo mai che siamo amici di Hamas. Condannare il terrorismo di Hamas significa dire la verità».
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TENETE I PROFUGHI E VI CANCELLIAMO IL DEBITO
Ma cosa sarà di Gaza? Secondo il sito Ynet, Israele avrebbe proposto all’Egitto di cancellare gran parte del suo debito nel caso il governo decidesse di accogliere nel Sinai i palestinesi in fuga dalla Striscia.
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Anche Washington sarebbe coinvolta nel decidere il futuro di Gaza dopo Hamas. Bloomberg cita alcune fonti che disegnano due scenari: una forza multinazionale con gli americani nella Striscia. O una forza di peacekeeping sul modello di quella che ha sorvegliato l’accordo di pace del 1979 fra Egitto e Israele. Il segretario di Stato americano Antony Blinken incontrerà Benjamin Netanyahu venerdì.
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L’UE: FERMARE LA VIOLENZA DEI COLONI ISRAELIANI
Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres torna ad affrontare il problema: «Sono profondamente allarmato dall’intensificarsi del conflitto tra Israele e Hamas a Gaza. La protezione dei civili da entrambe le parti è fondamentale. Il diritto internazionale umanitario stabilisce regole chiare che non possono essere ignorate, tutti devono rispettarlo. Ribadisco la mia totale condanna degli atti terroristici di Hamas e condanno l’uccisione di civili a Gaza».
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Ma anche il Qatar avvert Israele, spiegando che gli attacchi su larga scala stanno «minando» la loro mediazione. E in Ue si avvertono ormai grosse tensioni. Le parole di un portavoce dell’Unione Europea sono riportate dal Corriere della Sera: «La recrudescenza del terrorismo dei coloni in Cisgiordania ha portato ad un numero altissimo di feriti e a comunità palestinesi costrette a lasciare le loro case. La situazione potrebbe andare fuori controllo. Israele ha il dovere di proteggere i civili in Cisgiordania dalla violenza dei coloni estremisti, di perseguire i responsabili e di garantire l’intervento dell’Idf. È un obbligo legale che deve essere rispettato. Ciò si aggiunge a una situazione già tragica a Gaza, aumentando il rischio di una pericolosa escalation del conflitto, che deve essere evitata a tutti i costi».
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L’Iran invita i Paesi islamici a interrompere le esportazioni di petrolio verso Israele. E il consigliere per la sicurezza nazionale di Joe Biden, Jake Sullivan, confida a Le Monde «la nostra convinzione profonda: proteggere i civili e permettere che l’invio di aiuti vitali arrivi fino a loro, fa parte di una necessita morale e strategica. È un punto centrale nelle affermazioni pubbliche e private che facciamo, e tale resterà. Secondo me, è possibile arrivare a un futuro in cui Gaza non possa essere utilizzata come una base terroristica per minacciare Israele o chiunque altro».
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