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La Casa Bianca frena Netanyahu: “Totalmente inaccettabile la violenza dei coloni israeliani”

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Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, avverte Netanyahu: «Ci aspettiamo che i coloni estremisti impegnati in questo tipo di violenza rispondano alle loro responsabilità». E Joe Biden, pressato dall’opinione pubblica americana, chiede al premier israeliano di rispettare «le leggi a tutela dei civili». A Gaza parte l’assalto disperato ai magazzini di scorte di cibo. Sono 239 gli ostaggi in mano ad Hamas. Ma, mentre Emmanuel Macron chiede una tregua e l’Olanda spinge per inviare aiuti umanitari, il conflitto si allarga. E Israele risponde al fuoco di Libano, Cisgiordania e Siria. – foto | video 1 | video 2 | video 3  | video 4 | video 5

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LE PAROLE DI BIDEN A NETANYAHU

Il presidente americano ha avuto un colloquio con il premier di Gerusalemme, facendogli presente quanto sia «necessario» che Israele si difenda «in linea con le leggi umanitarie internazionali che danno la priorità alla tutela dei civili». Stando al Wall Street Journal la Casa Bianca avrebbe imposto a Israele il ripristino delle comunicazioni internet e telefoniche a Gaza. Il tutto avviene dopo le proteste a New York e dopo che Elon Musk, il quale aveva messo a disposizione delle Ong il suo Starlink, era stato pesantemente attaccato dai ministri israeliani.

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Ma che ci sia insofferenza a Washington per come è condotta l’operazione di terra, non è più un mistero. Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, ha infatti detto chiaramente alla Cnn come sia «totalmente inaccettabile» l’aumento della violenza fra i coloni israeliani. E ha sottolineato che Netanyahu «ha la responsabilità di tenere a freno i coloni. Questa è una sfida, ci aspettiamo che il governo israeliano faccia passi in avanti. Ci aspettiamo che i coloni estremisti impegnati in questo tipo di violenza rispondano alle loro responsabilità».

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RAZZI SULL’OSPEDALE

Sono 239 gli ostaggi in mano ad Hamas, secondo il portavoce militare di Gerusalemme Daniel Hagari. Dunque, 19 in più del numero comunicato 24 ore prima. A Gaza la disperazione ha portato ai saccheggi dei magazzini e delle scorte di farina dell’Onu. Numerose persone sono state arrestate. E i fornai, che avevano minacciato di chiudere dopo episodi di violenza subiti, hanno assicurato che continueranno a produrre pane.

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Sulla Striscia piovono intanto volantini di Israele: «I leader di Hamas vi stanno sfruttando, loro e le loro famiglie sono al sicuro mentre voi morite invano. Deponete ogni equipaggiamento militare, alzate le mani e sventolate una stoffa bianca». Ma la Mezzaluna Rossa palestinese denuncia: «L’esercito israeliano continua deliberatamente a lanciare razzi direttamente vicino all’ospedale Al-Quds con l’obiettivo di costringere il personale medico, gli sfollati e i pazienti a evacuare l’ospedale. Ciò ha causato danni significativi ai reparti ospedalieri ed esposto residenti e pazienti al soffocamento».

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AIUTI UMANITARI IN ARRIVO

Sono intanto giunti 33 camion di aiuti umanitari al valico di Rafah. Altri tre tir sono arrivati nella notte, come ha fatto sapere la Croce Rossa. Il premier olandese Mark Rutte scrive su Twitter di avere «parlato al telefono con il collega britannico Rishi Sunak della preoccupante situazione in Medio Oriente. Servono immediatamente aiuti umanitari per gli innocenti residenti di Gaza. Allo stesso tempo, sosteniamo Israele nel ripristinare la deterrenza contro i gruppi terroristici».

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E Macron, sempre sui social, insiste: «Ribadisco il mio appello per una tregua umanitaria per proteggere la popolazione di Gaza. 17 tonnellate di merci umanitarie sono arrivate in Egitto dalla Francia. Stiamo proseguendo i nostri sforzi per via aerea e marittima. Insieme, in solidarietà, a fianco dell’Egitto e della Mezzaluna rossa».

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RAZZI DAL LIBANO E DALLA SIRIA

Ma le tensioni al confine non si tengono più. Nel pomeriggio di ieri, 9 razzi sono stati lanciati in un’ora dal Libano su Israele, che ha risposto con l’artiglieria e con le forze aeree sulle postazioni di Hezbollah. E cinque palestinesi sono morti in Cisgiordania negli scontri con i soldati di Netanyahu. L’Idf riferisce poi di aver risposto con l’artiglieria ai razzi giunti nel Paese anche dalla Siria.

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Se il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi si è impegnato con Biden ad una «significativa accelerazione e all’aumento dell’assistenza» a Gaza, Hamas lo esorta a non restare «uno spettatore». Dice il rappresentante dell’ufficio politico di Hamas, Musa Abu Marzouk: «Ci aspettiamo una posizione decisiva da parte dell’Egitto che consenta l’arrivo degli aiuti a Gaza il più presto possibile».

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