Ibra
accorre in soccorso della sua ex squadra, alle prese con il primo momento difficile della stagione. Già, rimasto in buoni rapporti coi compagni e con la squadra, Zlatan Ibrahimovic, ha fatto visita alla compagine rossonera: per la serie, Zlatan c’è. Ebbene, perché i dirigenti milanisti con portafoglio non lo nominano direttore tecnico o team manager?
Intanto, dopo la batosta subita sabato pomeriggio nel derby contro l’Inter, un secco 5-1 che ha di fatto ridimensionato le ambizioni del Milan, il Diavolo si appresta ad affrontare domani sera il Newcastle nella prima gara di Champions League a San Siro. Nella sua conferenza stampa di vigilia, il tecnico del Milan, Stefano Pioli, ha parlato anche del momento che sta attraversando rispondendo alla domanda sul fatto che possa essere il più difficile che ha trascorso da quanto siede sulla panchina del club rossonero: “Ho passato momenti belli, ma anche difficili. Sento il peso degli insuccessi nel derby e se potessi, cambierei questi risultati dando tutto quello che ho. So di allenare una squadra forte e so che avremo la capacità di reagire ad un derby così difficile.
Con i tifosi sono in debito, perché lo scorso anno quando abbiamo giocato veramente male ci hanno sempre sostenuto. E sono in debito perché sono l’allenatore che ha perso più derby in un anno ma faremo di tutto per rendere questa stagione positiva. Zlatan doveva venire prima del derby, ma ha avuto un impegno ed è venuto oggi. Sappiamo quando Ibra tenga a noi e quanto sia stato importante per il nostro percorso. La sua presenza è sempre positiva. Ha fatto piacere a me, alla dirigenza, ai compagni. Ci vedremo anche fuori a cena. Siamo “amici”, non sono più il suo allenatore”.
Stefano Mauri