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Samuele Bersani Vs Sfera Ebbasta – Sfida generazionale

Un'estate infuocata sotto l'insegna delle accuse reciproche tra colleghi o presunti tali.

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Un’estate infuocata sotto l’insegna delle accuse reciproche tra colleghi o presunti tali.
Tralasciando la “discussione” intercorsa tra il redivivo Meneguzzi e J.Ax, hanno riempito le pagine dei giornali le parole di Samuele Bersani riguardo ai “semidei” che non sono in grado di mettere in ordine due note senza l’aiuto dell’autotune. Il riferimento del cantautore, nemmeno troppo velato, ha avuto come bersaglio il rapper Sfera Ebbasta che, appunto, a causa di un problema tecnico, si è ritrovato a cantare in concerto senza aiuti e si è dimostrato, come sottolinea Bersani, un Icaro con le ali sciolte al sole.
Il rapper ha risposto con la sua consueta eleganza “Quando il culo brucia spesso la bocca sparla.”
Questi sono i fatti.

Naturalmente si sono mossi a difesa dei due, oltre al pubblico, anche i colleghi.
Così come Meneguzzi nell’affaire “Disco Paradise” ha ricevuto il sostegno del giornalista Scanzi che nel suo classico appuntamento su YouTube si è speso in sua difesa fingendo di non conoscere nemmeno il nome degli Articolo 31 (un mezzuccio simile a quello di Emilio Fede quando mostrava le peggiori foto possibili di Prodi o storpiava i nomi dei politici avversari), anche Frankie hi-nrg ha scelto il “partito” Sfera Ebbasta. Poi, nell’ordine, Baccini e Al Bano con Samuele. E via, in una querelle che sembra voler tornare alla solita, ritrita, solfa dell’essere o non essere Boomer.

Premesso che, per come la vedo io, questo termine ha rotto da un bel pezzo i coglioni, mi sono imposto di conoscere meglio il fenomeno Sfera. Siccome Bersani lo seguo fin dagli albori e so benissimo quale sia il suo livello in ambito musicale e non solo, proprio per non sembrare boomer e non espormi in invettive banali, ho passato qualche minuto sul profilo instagram del rapper, ho ascoltato qualche sua canzone su Spotify e letto un paio di sue interviste.
Ho tratto delle conclusioni che sono prettamente soggettive:
Sfera Ebbasta non sa cantare (con o senza autotune risulta comunque imbarazzante), i testi delle sue “opere” sembrano essere state scritte dal mio nipotino di sette anni ma con una sintassi peggiore, la sua ostentazione di ricchezza rimediata con quelle straordinarie capacità nel non sapere fare nulla di valido è frustrante.

Ora, se Bersani torna a casa in autobus dopo aver assistito al concerto dell’amico Brunori (altro pezzo da novanta), Sfera Ebbasta gira in Lamborghini e ci tiene a farci sapere di essere un collezionista di rolex d’oro.
Alla facciazza dei padri dei suoi ammiratori che si spaccano la schiena 12 ore al giorno per tirare su una cena miserabile e per coprire a malapena il mutuo per un bilocale in periferia.
Qui non si tratta di pensare da vecchi o rimpiangere il passato.
Qui si tratta di disprezzare un certo modo di affrontare il presente.

Quindi Bersani ha inevitabilmente ragione.
Lui ha la voce, il talento nello scrivere, persino un bell’aspetto. E l’umiltà.
Tutto quello che non ha e non avrà mai Sfera Ebbasta.
Ma gli “brucia il culo”. Già.
Forse è vero, in effetti. Brucia a lui e a tutti noi che abbiamo sempre creduto che per poter raggiungere la cima, per poter ottenere il diritto di girare con macchine di lusso e avere Rolex al polso, bisognasse essere davvero davvero davvero bravi a fare qualcosa.
Bersani lo è e gira in autobus.

E’ facile sottolineare ancora che i tempi sono cambiati. I ragazzi (generalizzo per comodità) non leggono più, ascoltano canzoni che non superano i due minuti e mezzo (Pink Floyd, chi?) e se conoscono due parole di De Andrè è perché qualcuno ha avuto il buonsenso d’inserirle in un libro di testo.
Beh, quando avevo otto anni mia madre metteva su le cassette di De Gregori, Cocciante e Dalla.
Mio figlio è un fan di Fred Buscaglione.
Io vado ai concerti di Marracash e Fibra ma anche a quelli di Capossela e Paolo Conte.
La cultura (anche quella musicale), per come la vedo io, va costruita dall’alto.
Da Guccini, da Battiato. Da Samuele Bersani.
Poi si ha il diritto di scendere fino al gradino più in basso, dove c’è Sfera Ebbasta.
Ecco.
Forse la cultura è da Boomer.
Arrendiamoci.

Alex Rebatto

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Alex Rebatto

Alex Rebatto, classe 1979. Ha collaborato nei limiti della legalità con Renato Vallanzasca ed è stato coautore del romanzo biografico “Francis”, sulle gesta del boss della malavita Francis Turatello (Milieu editore), giunto alla quarta ristampa. Ha pubblicato il romanzo “Nonostante Tutto” che ha scalato per mesi le classifiche Amazon. Per Algama ha pubblicato il noir "2084- Qualcosa in cui credere"

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