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Juventus: tra Chiesa ed Allegri uno e’ davvero di troppo?

Per l’opinionista Brambati i due sono incompatibili. Il trainer piace a un club arabo

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Ancora una volta, Massimo Brambati, ex calciatore e procuratore, ma soprattutto opinionista molto informato sui fatti, nelle scorse ore ha commentato a Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio, l’attualità calcistica

massimo brambati
Massimo Brambati


Chiesa? Pare che non sia così tanto nelle grazie di Allegri. E’ uno molto istintivo, a lui forse piacciono giocatori tatticamente più malleabili, soprattutto in fase di non possesso. Ha grandissime potenzialità e al netto della gravità dell’infortunio è uno che fa la differenza. Per Allegri non la fa e anzi, non è un plus. Spesso lo ha usato dalla panchina, ma a me è giunta voce che non è gradito perché un po’ troppo anarchico. A me non sembra, perché se disciplinato fa quello che chiede l’allenatore. Mancini lo ha sfruttato al meglio in Nazionale e ha fatto la differenza, anche in fase di non possesso. La proprietà, essendo latente, ha dato mandato a più individui, sbagliati per me, e c’è anche l’allenatore tra questi. Allegri sta lì e non vede l’ora di essere cacciato via con tutti i soldi che lui deve prendere. Questa è la verità, sennò dallo spogliatoio di Udine non escono certe parole. Allegri in questi due anni non ha dato niente. I giovani? Sono usciti solo perché c’erano tutti infortunati, sennò non li avrebbe neanche fatti giocare. La storia della Juventus dice che dopo due anni che non vinci, vai via”.

Così parlò Brambati. Già che succederà alla Juventus in fase di ricostruzione? Ah … nel frattempo mister Max Allegri sarebbe entrato nel mirino di un team arabo pronto a coprirlo di soldi. 

Stefano Mauri 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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