Ecco sostiene, a ragione, il Corriere dello Sport, quotidiano sportivo italiano informato e sul pezzo, che… il football di mister Luciano Spalletti, fresco e meritato campione d’Italia col
Napoli, : “E’ terribilmente sexy manca solo un pizzico di ritmo. È una bellezza per gli occhi, nello stretto e a campo largo. Un poster, a futura memoria, ovunque egli sia”.
Uomo vero, professionista preparato, aggiornato, studioso, aziendalista e grande, appassionato lavoratore, Spalletti conosce la materia calcistica e sa trasmetterla ai suoi calciatori. Magari intimamente, forse proprio perché animato da sacra passione, talvolta il suo tormento lo anima un pochino troppo, ma Luciano è una persona straordinaria che vive di lavoro, passioni, emozioni e sogni.
Vincere e convincere in città pressanti quali Napule e Roma non è semplice, Spalletti ci è riuscito, significa che sognare, a volte porta a raggiungere obiettivi altrimenti irraggiungibili.
Ebbene, anche per questo, il tecnico toscano, alla Juventus, questa Juve penalizzata, anacronistica, maltrattata dagli avversari, da rifondare, farebbe bene.
L’illustre collega Max Allegri, uomo di mondo, non solo per colpe sue (l’addio di Beppe Marotta nel 2018, di fatto ha chiuso, malamente, l’era dorata di Andrea Agnelli), al suo ritorno in bianconero (la verità? Doveva lasciare la Torino juventina nel 2017 senza tornare) ha mancato tutto ciò che poteva mancare, soprattutto però, Allegri, alla ciurma bianconera ha spento ogni velleità di sogno.
Ergo … dato che ad Allegri non servono (per carità: quattrini guadagnati e meritati) i soldi, forse, male non farebbe a dare le dimissioni favorendo, così, l’avvento di Lucianone Spalletti (supportato da Cristiano Giuntoli) sulle juventine rive del fiume Po.
Stefano Mauri