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Strage di Erba, c’era davvero una macchia di sangue sull’auto di Olindo? – Podcast

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In questa puntata del podcast sulla strage di Erba raccontiamo altri elementi mai analizzati a processo e i dettagli della consulenza del genetista Marzio Capra – che la difesa utilizzerà tra le nuove prove – sulla macchia di sangue ritrovata sull’auto di Olindostrage di erba

Argomento trattato in questa puntata, nel podcast dedicato alla strage di Erba, è la macchia di sangue repertata il 26 dicembre 2006 dal brigadiere del Rono di Como Carlo Fadda sul battitacco della vettura di Olindo Romano, una delle tre prove che hanno portato i coniugi all’ergastolo.

Il pg di Milano Cuno Tarfusser ha scritto nella sua richiesta di revisione che il verbale di repertazione, avvenuto il 28 dicembre, a due giorni da quando i lavori vennero svolti, fu solo «apparentemente redatto» da Fadda, l’unico ad asserire che sulla vettura ci fosse una traccia di sangue: la macchia non fu infatti mai documentata.

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La macchia di sangue mai documentata sulla strage di Erba

Ovvero: non c’è mai stata agli atti una foto della traccia evidenziata dal liquido luminol, ma solo una foto normale con sopra disegnato un cerchietto, all’interno del quale il solo Fadda ha sempre sostenuto di aver rinvenuto la macchia di sangue. Ai processi il brigadiere parlò di una macchia di sangue lavata e pulita, mentre il professor Carlo Previderè di Pavia sostenne di aver analizzato una macchia densa e originale, che aveva subito pochi passaggi. Come fa ad essere la stessa macchia?

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Attraverso l’analisi delle foto digitali degli stessi carabinieri, del verbale di repertazione, delle dichiarazioni testimoniali e delle nuove prove emerse dalla consulenza per la difesa del genetista Marzio Capra, raccontiamo tutti i dubbi che emergono dall’unica prova biologica che ha portato alla condanna Olindo e Rosa.

Se volete sostenere l’inchiesta, iscrivetevi al nostro canale Youtube. Se volte approfondire l’argomento, potete farlo acquistando il libro Il grande abbaglio, uscito nel 2008 e arricchito oggi con le scoperte fatte negli anni dagli autori.

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IL PODCAST IN VERSIONE AUDIO:

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Edoardo Montolli

Edoardo Montolli, giornalista, è autore di diversi libri inchiesta molto discussi. Due li ha dedicati alla strage di Erba: Il grande abbaglio e L’enigma di Erba. Ne Il caso Genchi (Aliberti, 2009), tuttora spesso al centro delle cronache, ha raccontato diversi retroscena su casi politici e giudiziari degli ultimi vent'anni. Dal 1991 ha lavorato con decine di testate giornalistiche. Alla fine degli anni ’90 si occupa di realtà borderline per il mensile Maxim, di cui diviene inviato fino a quando Andrea Monti lo chiama come consulente per la cronaca nera a News Settimanale. Dalla fine del 2006 alla primavera 2012 dirige la collana di libri inchiesta Yahoopolis dell’editore Aliberti, portandolo alla ribalta nazionale con diversi titoli che scalano le classifiche, da I misteri dell’agenda rossa, di Francesco Viviano e Alessandra Ziniti a Michael Jackson- troppo per una vita sola di Paolo Giovanazzi, o che vincono prestigiosi premi, come il Rosario Livatino per O mia bella madu’ndrina di Felice Manti e Antonino Monteleone. Ha pubblicato tre thriller, considerati tra i più neri dalla critica; Il Boia (Hobby & Work 2005/ Giallo Mondadori 2008), La ferocia del coniglio (Hobby & Work, 2007) e L’illusionista (Aliberti, 2010). Il suo ultimo libro è I diari di Falcone (Chiarelettere, 2018)

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