Giancarlo Morelli, chef del ristorante “Pomiroeu” di Seregno, via social, ripreso poi dai tutti i media, ecco ha parlato poi della situazione che sta attraversando tutta la cucina stellata in Italia, settore per Morelli, provato da: “affitti troppo alti, energia alle stelle, personale sempre più difficile da reperire e concorrenza spietata. Speravo che la gente negli anni avesse imparato a mangiare. Mangiare meno e mangiare meglio, invece, scrive Corelli, sono incredulo di quanta gente ci sia in coda nei fast food, nei ristoranti veloci, nei casottini sorti per strada durante il Covid, dove neanche ti siedi per mangiare.
Parliamo di igiene, di pulizia di attenzione, noi non possiamo neanche usare i mestoli di legno per girare il risotto e più della metà di questi posti non ha neanche il cesso! Azzannano famelici cartocci di cibo e metà di loro non sa neanche cosa stia masticando. Capisco che i ristoranti come i nostri siamo più cari del cartoccio per strada, ma fare la spesa dal contadino non è uguale a quella dell’ingrosso o del super, un cameriere che ti serve a tavola con professionalità richiede impegno e formazione, un cuoco esperto va premiato per la disponibilità e il sacrificio. Gente non pensate ai debiti di Cracco perché gran parte della ristorazione vive di debiti per sopravvivere perché non siamo né ladri né impostori. Ma poi saranno pure caxxi suoi o no ?!”.
Così parlò e postò il Morelli. Già ma poi perché dovremmo essere contenti dei debiti del comunque sempre grande chef Carlo Cracco e dei patemi della cucina stellata italica?
Stefano Mauri