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Aggredito da un genitore dirigente del Brusaporto

È successo in provincia di Bergamo dopo un match del settore giovanile

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Il dirigente del settore giovanile agonistico del Brusaporto Stefano Turchi, malato di Sla, è stato aggredito durante una lite dal genitore di un calciatore della squadra avversaria durante la partita di calcio Allievi Élite under 17 ad Albano Sant’Alessandro in provincia di Bergamo, domenica scorsa, tra il Brusaporto e Uesse Sarnico.

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Secondo quanto pubblicato dal quotidiano bergamasco L’Eco di Bergamo, al termine della gara – come riportato nella denuncia ai carabinieri – il genitore di uno dei ragazzi dell’Uesse Sarnico ha aggredito con calci e pugni il responsabile del Brusaporto.

Turchi, pistoiese, 54 anni e residente in Val Calepio, ex giocatore professionista in Serie A dell’Ancona è stato medicato all’ospedale di Seriate e curato dopo la diagnosi di un trauma cranico rilevato dalla Tac. L’ex calciatore ha scoperto nel 2007 di avere la Sla e a causa delle difficoltà a camminare ora si muove su una sedia a rotelle.

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“Così non si fa calcio, sono distrutto moralmente – commenta Turchi -. Sono anche spaventato al pensiero che una persona come me che ama il calcio e che si trova in condizione di non potersi difendere può diventare vittima di una tragedia. Sto pensando di abbandonare tutto, di farmi indietro, nonostante tutta la mia vita sia stata dedicata al calcio”.

Così ha riportato l’Ansa, per il resto ah … come siamo diventati brutti.

Stefano Mauri

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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