“Chiedo scusa alla città dei fiori”. Dopo l’azione distruttiva di martedì sera 7 febbraio, con gli addobbi floreali devastati, Blanco si scusa con Sanremo con un post su Instagram ripreso poi da tutti i canali mediatici.
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L’artista ha corredato le sue scuse con una poesia scritta a mano dal titolo “Ariston”, che riporta la data dell’8 febbraio alle 4,30, poche ore dopo l’azione vandalica sul palco.
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“Cadono fiori, Ariston si spezzano fiori, Ariston Cala il sipario, Ariston Ti ho messo in lacrime come la mia mamma, Ariston Mi hai visto fragile come un bimbo e qui proprio qui, dove mi hai insegnato a correre, sono caduto… Mi sono rotto la faccia e piango Ariston Ma poi… Rido, rido, rido, rido, rido, rido e quindi perché non sono perfetto come mi volevi ma finalmente sono me stesso. Ti voglio bene Ariston con tutta la mia follia”.
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Il gesto di Blanco è stato molto criticato dal presidente della Regione Giovanni Toti, dal sindaco di Sanremo Alberto Biancheri, dalla Coldiretti, dai florivavisti, dal commissario Agcom Massimiliano Capitanio (“chieda scusa a chi paga il canone”), dal collega Leo Gassmann.
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Amadeus media: “Blanco è consapevole di aver fatto qualcosa che non avrebbe dovuto. Non ha chiesto di essere capito ma di essere perdonato. Mi ha chiamato, era dispiaciutissimo e ha chiesto scusa. A 19-20 anni capita di fare qualcosa che non vorresti fare. Accettiamo le sue scuse con serenità. Non è stata una gag andata male. Era previsto che dovesse dare un calcio alle rose. Poi ci sono stati problemi tecnici e ha scatenato la sua rabbia sui fiori. Ha sbagliato e lo sa per primo”.
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Ok causa problemi audio all’auricolare personale, Blanco ha perso le staffe sul palco dell’Ariston distruggendo, per la rabbia, le rose ai suoi piedi. È stata una brutta scena, ma il giovane si è poi scusato. Ora che vogliamo fare: frustarlo sul lungomare sanremese? Meglio passare oltre e perdonare, no?
Stefano Mauri