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I carri armati inviati a Kiev avranno davvero munizioni all’uranio impoverito?

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Il monito del diplomatico russo Konstantin Gavrilov sul possibile uso di munizioni all’uranio impoverito dei carri armati Leopard viene totalmente ignorato dalla stampa italiana. Ed è così il Daily Mail a ricordare i soldati italiani cui fu diagnosticata la leucemia dopo l’utilizzo di armi del genereLa corazza dei tank americani Abrams è poi rivestita di uranio impoverito: cosa succederà quando i russi ne faranno esplodere uno?

carri armati leopard
Pixabay

Saranno almeno 80 i carri armati Leopard 2 che verranno inviati a Kiev. Prodotti dalla tedesca Krauss-Maffei Wegmann, Berlino è rimasta indecisa a lungo se mandarli o meno. Il cancelliere Olaf Scholz ha cambiato idea in questo ordine: a settembre aveva detto no, a inizio gennaio aveva promesso di volersi muovere in accordo con la Nato. Poi è girata voce che avesse chiesto che fossero prima gli americani a mandare i loro tank Abrams. Infine ha detto sì. Tutto in una ventina di giorni.

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Ma perché Kiev tiene tanto a questo tipo di carro armato? In circolazione nella sua prima versione dal 1979, secondo il Wasghington Post i motivi sono essenzialmente quattro:

  • Anche le versioni più vecchie dispongono di ottiche moderne e termografia che consente loro di funzionare giorno e notte. Il Leopard 2 è velocissimo ed è considerato il cingolato più avanzato d’Europa anche per il tipo di protezione assicurato all’equipaggio.
  • Ce ne sarebbero nel Vecchio Continente almeno 2 mila, cosa che consentirebbe piuttosto facilmente il trasporto in Ucraina.
  • L’alimentazione è a diesel ed è dunque relativamente facile da rifornire. Gode poi di grande autonomia.
  • Soprattutto, utilizza munizioni Nato standardizzate da 120 mm, che garantirebbero all’Ucraina l’accesso a un pool di fornitori più ampio rispetto ai suoi attuali carri armati, che richiedono 125 mm.
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CARRI ARMATI: IL MONITO RUSSO SULL’URANIO

Konstantin Gavrilov, capo della delegazione russa dell’Osce a Vienna, in proposito, ha rilasciato alcune dichiarazioni che non trovano sostanzialmente spazio sulla grande stampa italiana. Il Corriere della Sera si limita a definirle «originali». Eccole:

«I Leopard 2 e gli autoblindo americani sono dotati di proiettili dal nucleo di uranio, il cui uso conduce alla contaminazione del terreno come è successo in Jugoslavia e Iraq. L’eventuale fornitura a Kiev di questa dotazione verrà valutata come un utilizzo contro la Russia di bombe nucleari sporche, con tutte le conseguenze che ne potrebbero derivare».

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Sul Daily Mail le dichiarazioni di Gavrilov sono precisate meglio: tale tipo di armamento non riguarderebbe infatti solo i Leopard 2 e gli autoblindo americani, ovvero gli Abrams che gli Stati Uniti invieranno, ma anche «i veicoli da combattimento di fanteria Bradley e Marder… Se a Kiev vengono forniti tali proiettili per l’equipaggiamento militare pesante della NATO, lo considereremo come l’uso di bombe nucleari sporche contro la Russia con tutte le conseguenze che ne derivano».

Si tratterebbe in realtà di uranio impoverito. Scrive infatti Antimafia Duemila: «In precedenza Konstantin Sivkov, dottore in scienze militari, aveva riferito a Ria Novosti che il carico di munizioni Leopard 2 includerebbe proiettili sub-calibro perforanti con nuclei di uranio impoverito, il cui utilizzo porterebbe alla contaminazione della area, generando focolai di cancro».

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Da Twitter

I SOLDATI ITALIANI CON LA LEUCEMIA E NON SOLO

E, a differenza della stampa italiana, ricorda il Daily Mail: «L’uranio impoverito è meno radioattivo degli isotopi usati nelle bombe nucleari, ma mesi dopo la fine dell’operazione Allied Force in Jugoslavia, ai soldati italiani è stata diagnosticata la leucemia legata al proiettile d’argento. Colpendo un serbatoio o un bunker, si disintegrano, con fino al 40 per cento dell’uranio, che è ancora radioattivo, trasformandosi in polvere fine. L’armamento è in gran parte interrotto e non ci sono prove che i carri armati Leopard 2 siano armati con i pericolosi proiettili».

Quest’ultima affermazione dovrebbe parzialmente tranquillizzarci.

Tuttavia, l’Associazione Nazionale Vittime dell’uranio impoverito scrive sul suo sito che sono ormai 30 anni che è documentato l’uso di proiettili all’uranio impoverito nelle missioni di pace e che «circa 8000 tra militari e civili italiani si sono ammalati di patologie oncologiche durante o al rientro dalle missioni in teatri operativi di Iraq, Bosnia, Kosovo, Somalia, Afganistan. Circa 400 sono i deceduti». E ancora: «Quattro Commissioni Parlamentari di inchiesta “sugli effetti dell’utilizzo dell’uranio impoverito” si sono succedute. La IV Commissione afferma nella sua relazione finale che “Sconvolgenti criticità sono state scoperte nel settore della sicurezza e della salute sul lavoro dei militari in Italia e nelle missioni all’estero, che hanno contribuito a seminare morti e malattie”».

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Sono state «emesse 250 sentenze di condanna nei confronti del Ministero della Difesa, ottenute dall’avvovato Angelo Fiore Tartaglia come consulente legale dell’ “Associazione Nazionale Vittime dell’uranio impoverito”, che sottolineano impietosamente come il Ministero stesso fosse al corrente dell’utilizzo dell’uranio impoverito, delle possibili conseguenze sulla salute legate ad una esposizione a esso, sia infine delle misure di protezione altrimenti adottate dalle altre forze Nato presenti nei teatri operativi».

Infine: «L’utilizzo dei proiettili all’uranio impoverito è tuttora in corso».

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LA CORAZZA ALL’URANIO IMPOVERITO DEGLI ABRAMS

Gli Abrams inviati dagli Stati Uniti hanno poi una particolare caratteristica: la resistenza. In Italia viene scritto che riescono a resistere perfino ad “attacchi nucleari”, ma è ovviamente un’immane fesseria: proteggono molto più di altri dalle radiazioni, che è tutt’altra cosa.

Non a caso, Al Jazeera ricorda che se i Leopard in dotazione alla Turchia sono stati distrutti in Siria da razzi anticarro, bombe e attacchi IED, mentre gli Abrams sono stati eliminati da forze irachene e saudite.

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Qual è il punto? Il punto è che la particolare resistenza degli Abrams è dovuta ad una corazza fatta proprio di uranio impoverito.

Che succederà quando un missile russo lo farà esplodere?
Davvero è un problema che l’Italia non dovrebbe porre in seno alla Nato?
Davvero va ignorato senza commenti il monito di Gavrilov?

Manuel Montero

L’ultimo libro di Manuel Montero è “Wuhan – virus, esperimenti e traffici oscuri nella città dei misteri”, uscito in allegato a Il Giornale e disponibile in ebook per Algama – QUI

 

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Manuel Montero

Manuel Montero scrive da vent’anni per diversi settimanali nazionali. Ha pubblicato nel 2019, per Algama, Fenomeni Paranormali Italiani, in cui ha raccontato storie di cronaca, fatti ed eventi apparentemente incredibili, raccolti in prima persona negli anni sulla Penisola. In allegato a Il Giornale (e in ebook per Algama) sono invece usciti i volumi Telefilm Maledetti, dove l’autore narra la triste fine di alcuni dei più amati protagonisti di telefilm degli anni Settanta e Ottanta. E Wuhan - Virus, esperimenti e traffici oscuri nella città dei misteri.

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