Dopo il primo delitto, per anni John Wayne Gacy riesce a domare la sua furia omicida, ma i suoi impulsi aggressivi hanno infine la meglioNel 1973 violenta un suo giovane dipendente in una stanza di hotel, durante un viaggio di lavoro – Due anni dopo, confessa alla moglie la propria bisessualità e i due divorziano nel marzo successivoTornato single e con una casa tutta per sé, comincia a uccidere con regolarità – Solo tra l’aprile e l’agosto 1976 fa almeno 8 vittime che, come farà con le successive, seppellisce nella sua cantina
Chicago (Illinois, Stati Uniti) – Il 2 gennaio 1972, il 30enne John Wayne Gacy preleva il 15enne Timothy Jack McCoy, dalla stazione degli autobus Greyhound di Chicago. Il ragazzo viene dal Michigan ed è diretto a Omaha, ma non ci arriverà. Gacy lo porta a fare un giro turistico della città del vento, per poi portarlo a casa sua, all’8213 West Summerdale, con la promessa che, dopo avere passato la notte con lui, lo avrebbe riaccompagnato in tempo per prendere il primo autobus il giorno dopo.
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Ma quando John si sveglia, il mattino dopo, vede McCoy in piedi, nella sua camera da letto, con un coltello in mano. I due hanno una colluttazione e il ragazzo rimane ucciso. In realtà McCoy voleva solo avvisarlo che aveva preparato la colazione per entrambi.
In quel periodo, Gacy lascia il lavoro come cuoco e apre una propria impresa edile, la PDM Contractors. Inizialmente l’azienda svolge piccoli lavori di manovalanza e riparazione, ma con il progredire degli affari, si amplia fino a occuparsi di progetti e costruzioni vere e proprie.
Nel 1973, durante un viaggio di lavoro in Florida, John violenta un suo dipendente in una stanza di hotel, ma riesce a tenere sopiti i suoi istinti omicidi fino al 1975, quando confessa alla moglie la propria bisessualità e i due divorziano l’anno seguente. In questi anni, Gacy è molto attivo nella comunità locale ed è sempre disponibile nei confronti dei vicini; presta volentieri i suoi attrezzi da costruzione e spala la neve dai marciapiedi del quartiere.
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La doppia vita di John Wayne Gacy
Nella sua casa, tra il 1974 e il 1978, ospita le annuali feste estive, ciascuna dedicata a un tema particolare. Si tratta di eventi cui partecipano fino a 400 persone, compresi i politici locali, e si Gacy offre di intrattenere i bambini vestito da clown. Diventa persino membro di un “Jolly Joker Clown Club”, i cui membri volontari, tutti mascherati da pagliacci, si esibivano regolarmente e senza scopo di lucro in varie manifestazioni di beneficenza e negli ospedali dove davano spettacoli per i bambini malati.
Alla fine del 1975, Gacy crea il suo personale personaggio: Pogo the Clown, per il quale disegnava da solo i costumi e il trucco.
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Intanto, il divorzio è diventato effettivo e, con la casa tutta per sé, John comincia a uccidere con regolarità. Tra l’aprile e l’agosto 1976 elimina almeno otto giovani. Sette dei quali li seppellisce nella sua cantina. Il 24 ottobre 1976, adesca e uccide due adolescenti, Kenneth Parker e Michael Marino: li violenta entrambi, li strangola e li seppellisce nella stessa fossa.
Due giorni dopo, William Bundy, operaio 19enne della PDM Contractors, scompare nel nulla, dopo aver detto alla famiglia che stava per andare a una festa. Anni dopo sarà ritrovato sepolto nelle fondamenta della casa di Gacy. Nel dicembre 1976, scompare un altro impiegato della PDM, Gregory Godzik. I genitori e sua sorella maggiore, in cerca di notizie, contattano Gacy, il quale racconta che Greg gli aveva confidato di voler scappare di casa.
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Dice anche di aver ricevuto un suo messaggio sulla segreteria telefonica, ma quando la famiglia gli chiede di ascoltarlo, Gacy dice di averlo cancellato. Il 20 gennaio 1977, Gacy attira a casa sua il 19enne John Szyc, con il pretesto di acquistare la sua Plymouth Satellite, e lo strangola nella camera da letto degli ospiti.
Lunga scia di sangue
Due mesi dopo, il 15 marzo, la stessa sorte tocca a un 20enne nativo del Michigan di nome Jon Prestidge. Il 5 luglio, Gacy uccide un 19enne di Crystal Lake, Matthew Bowman. Negli ultimi mesi del 1977, Gacy uccide altri sei giovani, di età compresa tra i 16 e i 21 anni.
Gacy fa un’altra vittima nel febbraio 1978, uccidendo il 19enne William Kindred, poi commette un errore. Il 21 marzo, attira il 26enne Jeffrey Rignall nella sua auto, lo stordisce con del cloroformio e lo porta a casa sua, dove abusa di lui in modo brutale. Poi lo ricarica in auto e lo abbandona al Lincoln Park di Chicago, credendolo morto.
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Rignall riesce a barcollare fino all’appartamento della sua ragazza e poi informa la polizia dell’aggressione, ma Gacy non viene indagato, seppure abbia dei precedenti. A gennaio, infatti, era stato denunciato per aggressione da un ragazzo, ma Gacy aveva ammesso di aver avuto con lui una relazione di “sesso da schiavo” del tutto consensuale, aggiungendo però che non gli aveva pagato i soldi promessi.
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Rignall ricorda bene l’auto del suo aggressore e, con due amici, sorveglia l’uscita dell’autostrada finché, un mese dopo, la vedono e la seguono fino all’8213 West Summerdale. La polizia chiede un mandato d’arresto per Gacy, che viene incriminato a piede libero.
(Continua)
Cesare Guccione per Cronaca Vera