Condannato a dieci anni per sodomia, John Wayne Gacy tornò libero dopo 18 mesi e 4 anni più tardi iniziò a uccidereFino alla scoperta degli orrori dei quali si era macchiato era un cittadino apprezzato, animatore della comunità, un ottimo marito, un professionista stimato e un attivista del partito democraticoFece fuori tutte le sue vittime (33 ragazzi tra i 14 e i 24 anni) nella sua abitazione, dopo avere divorziato dalla seconda moglie, alla quale aveva confessato di essere bisessuale
Chicago (Illinois, Stati Uniti) – John Wayne Gacy nasce a Chicago, il 17 marzo 1942, secondogenito dei tre figli di John Stanley Gacy, un riparatore di automobili e un veterano della Prima guerra mondiale, e di Marion Elaine Robison, una casalinga. Da piccolo veniva regolarmente ridicolizzato dal padre e confrontato con le sorelle, ritenute superiori a lui, che era considerato «stupido, grasso ed effeminato».
Nel 1949, il padre lo frustò dopo averlo sorpreso intento a scambiarsi effusioni con un altro ragazzo e una giovane prostituta. A nove anni Gacy fu molestato sessualmente da un amico di famiglia, ma non raccontò mai ai genitori quanto era successo, per non incappare nell’ira del padre.
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Nel marzo 1964, con in tasca una laurea in economia e commercio, trova lavoro come apprendista dirigente presso la Nunn-Bush Shoe Company, un negozio di scarpe a Springfield, e comincia a frequentare la giovane collega Marlynn Myers, che sposerà dopo nove mesi di fidanzamento; la coppia avrà due figli, Michael e Christine, e divorzierà nel 1969. Ma, sempre nel 1964, Gacy ha la sua seconda esperienza omosessuale quando, invitato a casa di un collega di lavoro, ubriacatosi insieme con lui sul divano, ha un rapporto orale consensuale con il ragazzo.
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John Wayne Gacy e il sesso con i ragazzini
Nell’agosto 1967, Gacy aggredisce sessualmente il 15enne Donald Voorhees, figlio di un collega, dopo averlo attirato a casa sua con la promessa di mostrargli film. Gacy lo fa ubriacare e poi lo convince a fare sesso orale reciproco, dicendogli: «Devi fare sesso con un uomo prima di iniziare a fare sesso con le donne».
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Per mesi Gacy abusato in modo simile di molti altri giovani, incluso uno che ha incoraggiato a fare sesso con sua moglie prima di ricattarlo per imporgli di fare sesso orale. Gacy raggira diversi adolescenti indicendoli a credere di essere stato incaricato di condurre esperimenti omosessuali nell’interesse della ricerca scientifica, pagandoli fino a 50 dollari ciascuno.
Nel marzo 1968, Voorhees riferisce a suo padre quello che Gacy gli aveva fatto e il 26enne finisce in cella con l’accusa di sodomia orale. Sottoposto per 17 giorni a una valutazione mentale presso l’ospedale psichiatrico dell’Università dell’Iowa, gli viene diagnosticato un disturbo antisociale di personalità, che lo avrebbe probabilmente portato a ripetuti conflitti con la società. Gacy si dichiara colpevole di sodomia neo confronti di Voorhees, affermando che il 15enne si era offerto a lui e che aveva agito per curiosità, ma non colpevole delle accuse relative ad altri giovani. Non viene creduto e il giudice lo condanna a dieci anni di reclusione.
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Nel 1970, dopo aver scontato solo 18 mesi, gli viene concessa la libertà condizionale con un anno di libertà vigilata. Gacy torna a Chicago per vivere con sua madre e poco dopo trova lavoro come aiuto cuoco in un ristorante.
Una doppia vita
L’anno dopo, con l’aiuto finanziario della mamma, Gacy compra una casa al numero 8213 di West Summerdale Avenue e i due congiunti vi si trasferirono. Gacy inizia a frequentare una donna di nome Carole Hoff, divorziata con due figlie piccole: i due si sposano il primo luglio 1972. Dieci giorni prima, Gacy era stato fermato dalla polizia con l’accusa di aver molestato un ragazzo fingendosi un agente di polizia, facendo salire nella sua automobile e costringendolo a praticargli una fellatio.
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Tutte le accuse che furono però ritirate, forse perché Gacy aveva pagato il silenzio della famiglia della vittima. Quello che nessuno aveva ancora scoperto era che Gacy da tempo non riusciva più a tenere a freno la sua follia e che aveva iniziato a uccidere: più esattamente, il 2 gennaio 1972 aveva prelevato il 16enne Timothy McCoy dalla stazione degli autobus, lo aveva portato a casa sua e la mattina dopo lo aveva ucciso con diverse coltellate al petto.
Intervistato dopo l’arresto, nel 1978, Gacy disse che dopo aver ucciso McCoy si era sentito «totalmente prosciugato», rendendosi conto di aver avuto un orgasmo completo nell’atto di uccidere il giovane. «Fu allora che mi resi conto che la morte era l’emozione più grande».
Da allora avrebbe ucciso altre 32 volte.
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(continua)
Cesare Guccione per Cronaca Vera