Zdenek Zeman, il picconatore del sistema calcio, torna a picconare. E non è mai banale
Mister Zdenek Zeman, calciofilo appassionato, picconatore del sistema, tecnico preparato e maestro di calcio, ha presentato a Roma il suo libro La bellezza non ha prezzo (scritto con Andrea Di Caro). Presenti all’evento tanti ex suoi giocatori, come Eusebio Di Francesco, Luigi Di Biagio, Giuseppe Favalli, ma anche Sinisa Mihajlovic e Sandro Donati.
“Mi hanno chiesto per dieci anni di scrivere un’autobiografia, io pensavo che fosse meglio post mortem, ma alla fine ho accettato. Io amato anche dai tifosi dei club che non ho allenato? Penso che il motivo sia perché a loro piaceva quello che le mie squadre provavano a fare, magari senza riuscirci. Alla Lazio potevamo fare di più, anche se avevamo pochi ricambi. All’epoca non contava niente arrivare terzi o quarti in campionato, invece ora si festeggia. Arrigo Sacchi? Mi piaceva la sua cultura del lavoro, che ora si è un po’ smarrita. Posso dire che contro di lui non ho mai perso”.
Zeman: cosa penso del caso Juventus
Al termine della presentazione, Zeman ha rilasciato altre dichiarazioni al microfono di Sky Sport 24, commentando anche le dimissioni del Cda della Juventus:
“La Juve finisce spesso sotto l’attenzione delle procure. La procura di Torino si è mossa per prima, ma non credo che solo la Juve abbia attuato queste pratiche, le altre procure dovrebbero svegliarsi. La FIGC dice che le plusvalenze si possono fare, questo è sbagliato. Più passa il tempo e più la finanza sarà protagonista. Il calcio italiano sta male tecnicamente e finanziariamente”.
Stefano Mauri