In attesa di capire se la Juve rimarrà in quota Exor, serve un manager di calcio capace di risollevarne le sorti
Per carità: coi se e coi ma, non si fa la storia, ma si alimenta esclusivamente la baldoria. Detto ciò, la bella Juve di Andrea Agnelli, per intenderci quella che vinceva coi conti in ordine, beh in un certo senso è finita nell’autunno 2018, allorquando lo stesso Agnelli, appoggiato nella decisione da Pavel Nedved e Fabio Paratici, decise di poter fare a meno del direttore generale Beppe Marotta, grande calciofilo e attuale Deus Ex Machina dell’Inter Milano.
Sì… piaccia o no, beh esiste una Juve pre Marotta e una post Direttore: e la differenza è notevole.
Per questo la Juventus che verrà, quella ispirata da John Elkann e interpretata dal presidente Ferrero farebbe bene a ripartire, se non da un professionista del calibro del già citato Marotta, da un addetto ai lavori altrettanto preparato scegliendo tra Carnevali (Sassuolo) e Giuntoli (Napoli). Promuovere Cherubini Direttore Generale affiancandogli l’ex direttore sportivo del Torino Petrachi? Idea intrigante.
Intanto, un giornalista del quotidiano Il Foglio ha fatto una chiacchierata con un azionista Exor, una persona vicina famiglia Agnelli, nascosto nell’anonimato, che ha rilasciato le seguenti bordate pesanti: “Fare il presidente della Juventus va bene per 5 anni, come fece suo padre, ma a farlo a vita diventi un Lotito qualsiasi.
In questi dieci anni abbiamo messo quasi 500 milioni. Mezzo miliardo. Tutta la famiglia è con l’Ingegnere (John Elkann, ndr) e se ci fosse una buona offerta, solo un pazzo non la accetterebbe, e John è tutto tranne che pazzo. Andiamo verso un nuovo aumento di capitale, arriveremo a quota un miliardo. E per cosa? Per darli ai calciatori? O ai procuratori? Per dare 14 milioni di stipendio annuo ad Allegri? Il calcio, è oramai roba per emiri del Qatar”.
Intanto, secondo fonti bene informate, la Vecchia Signora del pallone rischierebbe soltanto una penalizzazione, una riduzione di punti da scontare in questa stagione o nella prossima. Ah, Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha parlato a margine dell’evento pubblico “Calcio & Welfare” a Napoli del terremoto di casa bianconera, come riportato da Calcio & Finanza:
“Non mi piace l’idea di sanzionare alcune realtà, nel caso specifico la Juventus, prima che ci sia un processo. Ci sono delle indagini, ci sono delle acquisizioni di atti, la nostra procura è allertata, ma non conosciamo l’esito e lasciamo andare avanti la magistratura ordinaria. C’è comunque un collegamento tra i due rami di giustizia, aspettiamo cosa emerge dal processo e poi facciamo una riflessione sul sistema, ma ora non colpevolizziamo e sanzioniamo i soggetti prima delle indagini”.
Stefano Mauri