Ucraina, 20 Paesi su 30 della Nato non hanno più armi da inviare. Restano, tra gli altri, l’Italia, la Francia, la Germania e l’Olanda
Secondo il Wall Street Journal la guerra in Ucraina starebbe rallentando la fornitura di armi a Taiwan, aggravando un arretrato di quasi 19 miliardi di dollari di equipaggiamenti militari destinati all’isola. Il Pentagono avrebbe ammesso ritardi nella consegna delle attrezzature utili alla difesa nel caso di un’invasione cinese.
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In una nota, la portavoce del dipartimento della Difesa, Sabrina Singh, comunica che “continuiamo a lavorare diligentemente per fornire armi a Taiwan il più rapidamente possibile, assicurandoci allo stesso tempo che l’Ucraina possa difendersi dall’aggressione russa”.
La morte di Vladimir Makei
Lo scacchiere internazionale si fa insomma sempre più complesso. Il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov ha rinviato la sua visita in Bielorussia dopo l’improvvisa morte del suo omologo Vladimir Makei, le cui cause del decesso restano tuttora avvolte nel mistero: Kiev ha paventato addirittura l’ipotesi di un avvelenamento per spingere la Bielorussia a schierarsi con Mosca sul campo di battaglia.
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Negoziare quando decide l’Ucraina
Da parte sua, il presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, intervenendo a Che tempo che fa su Rai3, afferma: “Noi negozieremo con la Russia quando l’Ucraina deciderà che si potrà negoziare. Non possiamo noi decidere sul loro territorio. Sono loro che subiscono ogni giorno i bombardamenti”.
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Quasi finite le armi della Nato
Ma, a quanto scrive il New York Times, due terzi dei membri Nato avrebbero esaurito le armi da inviare a Kiev: 20 Paesi su 30 sarebbero a corto di mezzi, come la Polonia e gli Stati del Baltico. Il funzionario che ha parlato con il quotidiano ha chiesto l’anonimato, ma ha citato gli Stati più grandi che ancora possono fornire mezzi: tra questi l’Italia, la Francia, la Germania e l’Olanda. Complessivamente i Paesi della Nato avrebbero trasferito armamenti in Ucraina per un valore di 40 miliardi di dollari.
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Da Oggi.it