La straordinaria, eterna Mina da Cremona ha detto stop allo streaming. Già, il suo prossimo disco sarà di brani inediti e uscirà a metà gennaio senza finire su Spotify o su altre piattaforme streaming che oggi sono il crocevia degli ascolti di massa.
«Dopotutto lei è sempre stata l’unica che ha il coraggio di fare le cose anche quando tutti intorno le dicevano ma sei pazza?» conferma suo figlio Massimiliano Pani alla stampa, presentando il nuovo corso della Pdu, la casa discografica di casa che di Mina e di altri artisti come Fossati offrirà solo prodotti discografici di altissima qualità (vinili, nastri) ma niente brani musicali compressi e limitati per l’ascolto in streaming.
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E il nuovo percorso di Mina, comincia pubblicando anche Dilettevoli Eccedenze, il primo disco di una serie che contiene rarità e inediti, compreso Accarezzame contenuto nel doppio vinile Mina in studio 2001-2021. In più Mina diventa «Nft», ossia si concede al supporto «Non fungible token». Nel primo Nft canta due standard che non aveva mai cantato prima: Almost blue di Elvis Costello e Eu sei vou te amar composta da Vinícius de Moraes e Antônio Carlos Jobim. Insomma, una volta epocale nel mondo di Mina che potrebbe avere riflessi anche sul resto della musica.
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Il figlio dell’artista Cremonese ha poi parlato così col quotidiano Il Giornale:
Ogni anno si parla di Mina al Festival.
«Lo fanno spesso. Da Tony Renis a Bonolis a Fazio, tutti annunciano che Mina sarà al Festival».
L’ultima volta sembrava pure diventasse direttore artistico.
«Evidentemente fu solo una provocazione».
Comunque la vedremo in un documentario.
«Stiamo lavorando a quattro puntate con il materiale di Mina in Studio, un dvd che non è più sul mercato al quale aggiungiamo materiale nuovo. Lì si potrà vedere come lavora Mina».
Dove andrà in onda?
«Non su Netflix. Sarà su di un canale tematico, vedremo».
Già ma il direttore artistico e presentatore del Festival della Canzone Italiana Amadeus, riuscirà ad avere all’Ariston, magari via collegamento telefonico, Mina?
Stefano Mauri