Già, meritatamente e appassionatamente, Emma Marrone, artista vera e versatile, sta con successo portando avanti la sua carriera anche nel mondo del cinema, oltre che della musica e della televisione. La cantautrice ha già recitato diretta da Gabriele Muccino(nel film “Gli anni più belli” e nella serie “A casa tutti bene”). La sua ultima prova di attrice l’ha vista cimentarsi nel ruolo di protagonista nel film “Il ritorno”, di Stefano Chiantini.
In questo lungometraggio, Emma interpreta Teresa: una donna che esce di prigione dopo 10 anni. All’esterno trova un mondo molto diverso, ma soprattutto una famiglia che ormai la percepisce come un’estranea. Il film indaga proprio il disperato tentativo di Teresa di recuperare un rapporto col proprio figlio, cresciuto senza di lei.
Il film è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Alice nella città, sezione autonoma della Festa del Cinema di Roma, quella che ha ospitato anche Mahmoodqualche giorno fa. Il cantante ha partecipato alla kermesse per presentare al pubblico il docufilm sulla sua vita.
Il 17 ottobre è invece stato il grande giorno di Emma Marrone, che è arrivata alla kermesse partecipando prima al photocall e poi alla conferenza stampa, assieme al resto del cast e al regista, indossando un total look Gucci, la sua Maison del cuore, Rock e pensato a sua immagine e somiglianza. Da qualche anno si affida ad Alessandro Michele (direttore creativo della Maison) per i suoi outfit delle grandi occasioni e non sbaglia mai un abito e un look.
Così, a proprosito del suo ultimo film, in una belal inetrvista concessa a Vogue Italia, Emma Marrone si è aperta:
“Quando ho letto il copione sono rimasta folgorata. Ho capito che sarebbe stato un film umanamente complicato ma volevo mettermi alla prova e scendere negli inferi del dolore e dell’angoscia, dell’apatia, dell’abbandono, nei panni di chi come Teresa non ha una possibilità. A volte nella vita le cose succedono perché qualcuno ti dà o ti nega una chance. Anche se fortunatamente non ho quel tipo di esperienza, mi sono calata nei suoi panni, perché per un 20% nella mia vita ho avuto la sensazione che meritassi qualcosa che mi è stato negato.
Se mi sento più cantante o attrice? Le vedo come strade e lavori completamente diversi ma in quanto forme d’arte possono convivere in una persona. Io mi sento un condominio pieno di donne che ogni tanto si prendono a schiaffi, litigano, si fanno una sigaretta sul balcone.
Però ho iniziato a fare pace con le molteplici personalità che coesistono dentro di me: forse se fossi più semplice vivrei meglio, ma per fortuna l’arte è lo sfogo che mi permette di farle andare d’accordo. Magari dopodomani apro una galleria e mi metto a dipingere quadri o a fare vasi di terracotta. Non dico di essere una persona insoddisfatta ma iperattiva sì: ho bisogno di fare cose e cerco sempre risposte fuori da me”.
Stefano Mauri