Andrea Agnelli prende la parola nella notte più difficile. Il presidente della Juventus ai microfoni di ‘Sky’ ha commentato così la sconfitta contro il Maccabi Haifa:
“Quella di oggi è una serata difficile ma è un periodo difficile. E’ uno dei periodi più difficili, è il momento dell’assunzone di responsabilità e sono qui per questo. Provo vergogna per quello che sta succedendo, sono arrabbiato, ma so anche che nel calcio si gioca in 11, si perde in 11 e si vince in 11.
Allegri resta? In una situazione come questa non è la questione di una persona sola. E’ una questione di gruppo. C’è da provare vergogna, i tifosi fanno fatica a girare per strada in questo momento”.
E mister Allegri? Ecco il suo commento ai microfoni di Sky:
“Difficile da spiegare, c’è solamente da fare silenzio perché non abbiamo fatto una buona prova dal punto di vista caratteriale. Bisogna uscire da questa situazione e stare zitti. Domani rientriamo e fino al derby rimaniamo alla Continassa, non è una questione tecnica o tattica manca cuore e passione. Giochiamo troppo singolarmente, dobbiamo tornare ad essere squadra”.
L’impressione? La crisi della Juventus è iniziata nel 2018, con l’addio di Marotta suggerito, a quanto pare, ad Agnelli, un pochino da Paratici, un pochetto da Nedved è un po’ dallo stesso presidentissimo. Ergo si riparta individuando un nuovo direttore generale di peso tipo Giuntoli, Deus Ex Machina del Napoli.
Stefano Mauri