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Fabio Conti : “Il mio prossimo libro dedicato al Drago Tarantasio”

Il giornalista e scrittore è il narratore del Gerundo e delle sue leggende

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Fabio Conti, è il cronista che a modo suo, tra cronaca, leggenda e realtà, scrive, stile giornalismo d’inchiesta, le storie (da leggere tutte d’un fiato) che hanno fatto… la nostra storia.

Vive da sempre nella Geradadda, è redattore dell’“Eco di Bergamo” e corrispondente dell’agenzia ANSA da Bergamo, appassionato di tradizioni locali, ha scritto racconti pubblicati in varie raccolte. Ma soprattutto, è l’autore che, con la casa editrice Meravigli, ha pubblicato le cronache di quello che eravamo: “Lago Gerundo tra storia e leggenda”, Gerundo il grande lago scomparso e Gerundo: storia dell’antico lago fra Adda e Serio.

Quando ti è venuta la passione di mettere nero su bianco le cosiddette tradizioni della terra gerunda?

Praticamente da sempre, o meglio, da quando bambino, mio nonno mi spiegò che la chiesa del mio paese: Pontirolo Nuovo, si trovava, e si trova, su una posizione rialzata poiché una volta quelle terre erano bagnate dal Gerundo, il lago che accarezzava il circondario di Milano, Lodi, Cremona e Bergamo. E da allora non ho mai smesso di raccontare, ricercare e scrivere.

Complice la pandemia abbiamo riscoperto, viaggiando meno qua e là, il turismo di prossimità, cioè l’andare per pesi, città e località lombarde a noi vicine

E’ vero e proprio per questo, ai tempi del lockdown, via social postavo passi dei miei scritti per far conoscere ciò che ci circonda. Per carità: chi vuole andare al mare, in montagna, al lago o all’estero fa benissimo a viaggiare, ma pure conoscere casa nostra non è male, no?

I tuoi libri invitano proprio, tra l’altro, la scoperta o la visita di posti a noi vicini, eppure poco conosciuti…

Esattamente e sono felice di dare il mio contributo in merito. Sai chi fa un ottimo lavoro per il suo territorio?

Dimmi …

Lo scrittore e medico Andrea Vitali bravissimo, coi suoi romanzi a raccontare certi scorci del lago Maggiore.

So che frequenti la Tarantasio Stube, il locale di Crespiatica, ideato da Graziano Pavesi che, attraverso i suoi piatti, parla del Gerundo

Sì ci sono stato anche domenica scorsa e, per riallacciarmi al turismo di prossimità, prima di cenare da Graziano ho visitato la chiesa del Tormo, trovando un autentico gioiello da ammirare per così dire a chilometro zero. Graziano Pavesi è riuscito a mettere insieme un bel progetto, un mix interessantissimo di territori, enogastronomia e leggende, formula questa che indubbiamente può attirare e smuovere la gente. Non a caso, quando i comuni organizzano, in sinergia con enti ed associazioni eventi mirati, ottengono sempre un buon successo, poiché la pianura cela chiese, castelli, paesaggi, palazzi e aneddoti che sono gioielli unici da ammirare.

So che stai lavorando a un nuovo libro?

Esatto e sarà tutto dedicato al mito di Tarantasio, il leggendario, fantastico e fantasioso drago che potrebbe diventare il Nessie (la mitologica creatura del lago scozzese di Loch Ness, ndr) della Lombardia.  

 Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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