Mister Allegri Massimiliano, con tutti i soldi che prende non pensa sia giusto il momento di andare oltre, vale a dire di iniziare a far giocare almeno uno, fisso tra Miretti o Rovella: perché Locatelli per ora non è un playmaker, e i due giovani poc’anzi citati magari, possono dare qualcosa in più in fase di costruzione.
Lei è un grande tecnico Allegri, ma osare qualcosa in più del semplice, scolastico gioco di rimessa, male non farebbe alla squadra. Oppure rompa gli schemi, parli chiaro e dica che questa rosa, plasmata male negli anni da Paratici prima e da Cherubini poi, non è nelle sue corde e mai lo sarà.
Si … ha bisogno di chiarezza questa Juventus da ricostruire e sballottata, nelle ultime annate, tra le alchimie di Sarri, le ambizioni di Pirlo e le illusioni di Allegri, senza dimenticare i dirigenti: da Nedved a Cherubini, passando per l’ex Paratici ad Arrivabene, mah, forse alle prese con un puzzle difficile da ricostruire senza tanti euro da investire e, soprattutto, privi di idee di svolta.
Vincere sempre non è obbligatorio, ci mancherebbe. Ma ripetere sempre lo stesso partito, riproporre costantemente il solito copione, la solita, banale, lenta e monotona Juve, beh alimenta solo caos e incertezze.
Quindi se deve essere un vero anno zero e di ripartenza: carissimi Nedved, Cherubini, Angelli, Allegri e Arrivabene, beh fate qualcosa di diverso dagli ultimi anni, siate rivoluzionari, propositivi e chiari: Rabiot, McKennie, Alex Sandro, Rugani, Arthur e Kean non sono da Juventus, meglio puntare tutto sui giovani, se non si arriva agli obiettivi sbandierati (e’ da top club impiegare mesi per acquistare obbiettivi di mercato?) sui giornali, no?
Ah, il poc’anzi menzionato Allegri, ospite di DAZN, ha parlato così della prestazione dei bianconeri dopo il pari contro la Sampdoria a Marassi: “Non abbiamo preso gol per due partite, nel primo tempo la Sampdoria ha fatto una buona partita e noi nella ripresa abbiamo fatto buone cose e avuto anche due-tre situazioni favorevoli. Nel calcio non bisogna mai andare all’indietro e quando lo fai rischi di prendere gol, con il Sassuolo era successa la stessa cosa. Abbiamo fatto un buon secondo tempo, peccato perché abbiamo lasciato due punti. Siamo partiti un filino meglio dell’anno scorso, bisogna guardare le cose positive”.
Già stonano lievemente certe parole scontate e vecchie e non sanno di svolte, no?
Stefano Mauri