Così, grazie al tranello dell’Isee sull’assegno unico, lo Stato ha risparmiato una barca di milioni. Stupiti? Ve lo avevamo scritto a novembre che sarebbe finita così…
Con il Decreto Aiuti bis, la bellezza di 630 milioni di euro destinati all’assegno unico sono stati dirottati verso altre esigenze. Il motivo è che le domande sono state «inferiori alle stime» e che il 20% delle famiglie non ha presentato l’Isee, ricevendo quindi la cifra minima di 50 euro a figlio.
Ritenendo evidentemente gli italiani tutti stupidi, il ministro dell’economia Daniele Franco ha dichiarato: «Lo stanziamento definito prima si è rivelato un po’ ridondante».
Quel che resta del Governo dei Migliori – GUARDA
Naturalmente si tratta di balle. Parecchi mesi fa, esattamente nel novembre 2021, vi avvertivamo infatti da queste colonne del vero scopo dell’assegno unico: da una parte controllare i patrimoni di milioni di italiani attraverso l’Isee a beneficio dell’Agenzia delle Entrate, con il censimento di case, auto, conti correnti e azioni possedute da ogni nucleo famigliare.
Dall’altra risparmiare un sacco di soldi grazie alla burocrazia, perché avevamo dato per scontato che, per la jungla di documenti richiesti per compilare l’Isee e la marea di richieste ai Caf, valanghe di persone avrebbero rinunciato a tentare l’impresa, accontentandosi della cifra minima, come quella riservata a chi abbia un Isee superiore ai 40 mila euro.
La barzelletta dei 19 milioni di evasori e l’evasione fiscale creata dallo Stato – GUARDA
Vedicaso, a dare forfait sono stati addirittura il 20% delle famiglie. Ed è assolutamente impossibile che si tratti per la gran parte di persone con un Isee da 40 mila euro, perché significherebbe immaginare l’Italia come un Paese assai ricco e non sulla soglia della bancarotta come lo è oggi.
Sicchè era già tutto previsto fin da allora: si fingeva un aiuto per togliere ulteriori risorse alle famiglie. Nessun altro giornale, ovviamente, prese la nostra posizione.
Negazionisti, novax, putiniani: la grande farsa della lista di proscrizione – GUARDA
In compenso, con il nuovo Decreto Aiuti è arrivato l’ultimo demenziale bonus, salutato incredibilmente dalla stampa come una sorta di panacea: il bonus psicologo, che vale nientemeno che 25 milioni. Eh certo, perchè per Lorsignori l’emergenza vera di questi due anni e mezzo deve essere stata la depressione e dobbiamo curarci tutti a spese dei contribuenti. S’immaginano la gente disperata a casa non perché non sappia come tirare la fine del mese, ma perché non è in grado di permettersi un analista. Una cosa lunare.
Intendiamoci, non che la depressione non sia dilagata: sarà depresso il milione di persone che ha perso il lavoro a causa dei geniali lockdown e l’ha ritrovato da precario o aprendo una partita iva.
Sarà depresso chi ha chiuso l’azienda per via dei folli rincari energetici dovuti a sanzioni alla Russia fatte ad uso e consumo degli Stati Uniti.
Sarà depresso chi è stato sospeso dal lavoro senza stipendio a causa di un obbligo vaccinale che abbiamo condiviso con culle del diritto come il Turkmenistan. Ma per far passar loro la depressione bisognerebbe, forse, fare in modo che costoro ritrovassero un vero lavoro, non mandarli dallo psicologo.
Dopo la fantasia, al potere è arrivata la ragioneria. Ma non sanno fare i conti – GUARDA
Ci sarà pure, è vero, chi è depresso per le migliaia di lutti dovuti alla pandemia. Ma più che uno psicologo servirebbe, forse, un’inchiesta per capire perché la gestione italiana del Covid abbia portato ad uno dei più alti tassi di mortalità al mondo: 2874 decessi per milione di abitanti, contro i 1717 della Germania, i 945 della Finlandia, i 492 della Corea del Sud, i 374 dell’India, i 15 della Nigeria e i 4 della Cina.
Scusate, ma davvero considerate Zelensky un sincero democratico? – GUARDA
Ma tant’è, l’Italia è il Paese che sospende i medici non vaccinati e che al loro posto fa arrivare dall’estero professionisti per coprire un turno: in Veneto, per 66 ore al pronto soccorso un medico giunto dalle Canarie si è portato a casa 6600 euro lordi.
Storie deliranti, come la narrazione sulla guerra e sulle sanzioni che hanno fatto schizzare i prezzi di gas, corrente e materie prime, mandando sul lastrico centinaia di migliaia di famiglie.
E ciò che la stampa, asservita al governo di turno e affamata di contributi pubblici, non racconta ormai più, lo ha fatto finalmente Amnesty International con un’indagine indipendente, censurando la strategia di Kiev: «Nel tentativo di respingere l’invasione russa iniziata a febbraio, le forze ucraine hanno messo in pericolo la popolazione civile collocando basi e usando armamenti all’interno di centri abitati, anche in scuole e ospedali. Queste tattiche violano il diritto internazionale umanitario perché trasformano obiettivi civili in obiettivi militari. Gli attacchi russi che sono seguiti hanno ucciso civili e distrutto infrastrutture civili».
I dati di sicurezza sui vaccini? Sono un segreto militare – GUARDA
Accuse ribadite anche dopo le ridicole polemiche in cui l’Ong è stata trascinata per il suo rapporto decisamente non servile rispetto alla Nato. Un rapporto che fa capire quanto probabilmente i mostri di questo conflitto non siano da una parte sola.
D’altronde sappiamo da mesi che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, cinque giorni prima dell’invasione si rifiutò di firmare un semplice accordo che lo avrebbe impegnato a non entrare nella Nato: non ci sarebbe stato un solo morto, nè una sola bomba. Ma Zelensky, nessuno sa perchè, rifiutò. E ora decine di milioni di persone vivono l’apocalisse.
A queste vittime ucraine, bersagliate dai russi e usate come scudi umani dal loro stesso Paese, ai superstiti rimasti senza casa, qualcuno dovrebbe dare risposte sul perché sia andata così. Chissà che invece Zelensky, tra un servizio su Vogue e un selfie con un divo di Hollywood, non svicoli usando il “metodo” italiano: offrire agli ucraini un bonus edilizio.
Ridevano dei complottisti. E ora il Grande Fratello Fiscale è arrivato – GUARDA