Il sacrificio di De Ligt è stato necessario a causa, anche, dello stipendio elevato
Mister Max Allegri ora è tranquillo, ma due mesi fa ha fatto la voce grossa per chiedere acquisti di calciatori esperti, alla faccia dei nuovi input dirigenziali volti al contenimento dei costi. Poi le parti hanno trovato un accordo.
Ragionando a bocce ferme, servirebbe pure un nuovo esterno alla Juve, ma senza fare follie. Un centrocampista, ma solo dopo averne ceduti due. La nuova filosofia di mercato in casa Juve viene rispettata alla regola, è finito il tempo di spese fuori controllo e ingaggi oltre determinati paletti. La rivoluzione di Arrivabene e Cherubini, avvalorata da Allegri, prosegue sulla scia di operazioni ragionate e, soprattutto, poco impattanti a livello economico.
Pogba e Di Maria sono arrivati a costo zero e grazie ad ingaggi in linea con quello di Vlahovic, il simbolo del nuovo corso in campo e in ambito salariale.
De Ligt è stato sacrificato anche per questo: 12 milioni netti, ovvero lo stipendio che percepiva il difensore olandese, non li guadagnerà nessun giocatore della rosa, almeno fino a quando non verrà ristabilita una sostenibilità di base che negli ultimi anni è mancata.
Fischiano le orecchie all’ex direttore sportivo Fabio Paratici? Mah… fino al 2018, il Fabio da Piacenza operò bene, m Marotta vigilava su tutto. L’addio mal digerito, dalla Juventus, dell’attuale deus ex machina dell’Inter, beh ha lasciato scorie da smaltire. E tale compito tocca ad Arrivabene. L’impressione? Farà altri quattro o tre innesti la Vecchia Signora, ma serviranno tre – due cessioni.
Stefano Mauri