Amber Heard rischia la bancarotta perché non ha i soldi per pagare l’ex marito Johnny Depp. Ora annuncia appello. Ma il suo ex investigatore privato, l’ex attore porno Paul Barresi, rivela: “Amber fu un’opportunista, come tutti gli altri”
Amber Heard non ha i soldi per pagare Johnny Depp. Mentre annuncia appello, rischia la bancarotta. A dirlo è uno dei suoi legali, Elaine Bredehoft, parlando alla Nbc: «Heard non è assolutamente in grado di pagare i 10,4 milioni di dollari di risarcimento».
L’avvocato critica anche la sentenza: «È un messaggio orribile, una battuta d’arresto nel campo dei diritti delle donne, perché dice esattamente una cosa: se non riprendi le violenze con il cellulare non verrai creduta. Sono state permesse alla corte un numero di cose non autorizzate e questo ha finito per confondere la giuria». I media, sostiene, hanno trasformato la corte «in uno zoo» dal quale i giurati «non potevano scappare. Come facevano? Andavano a casa tutte le sere, avevano famiglie, i familiari erano sui social. Abbiamo avuto una pausa di dieci giorni perché c’era una conferenza in programma. Era impossibile non venire influenzati».
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LA CONDANNA
Ma, a dire il vero, ciò che non è normale è che una donna mostri al mondo lividi falsi accusando l’ex di averla picchiata. Non è normale picchiare e umiliare il partner in continuazione, come emergeva dagli audio fatti sentire in aula, e dopo avergli mozzato un dito dirgli testualmente: «Dì al mondo Johnny, digli io, Johnny Depp, un uomo, sono vittima di violenza domestica. E guarda quante persone ti crederanno o ti sosterranno… Perché tu sei grosso, sei molto più grosso e più forte. Quindi, quando dico che pensavo che potessi uccidermi, non importa se hai perso un dito».
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Sarebbero bastate queste frasi a chiudere il processo. Frasi che indignano e dimostrano quanto l’attore abbia dovuto impegnarsi nello scalare una montagna. Amber è stata condannata per aver mentito sapendo di mentire, unico caso in cui un personaggio pubblico, ovvero l’ex, possa vincere in America una causa per diffamazione. Dieci milioni di dollari sono a titolo risarcitorio, 350 mila dollari a titolo punitivo. Mentre lui gliene deve due per quanto dichiarò il suo legale Adam Waldman.
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AMBER HEARD VERSO LA BANCAROTTA
Amber non ha i soldi. Eppure aveva confessato in aula di non aver versato che parzialmente i 7 milioni di dollari promessi in beneficenza ai tempi del divorzio solo perché Johnny l’aveva citata in giudizio. Invece non li ha. Secondo il New York Post le sue spese legali sono state sostenute da una polizza assicurativa. E il suo patrimonio è stimato tra 1,5 e 2,5 milioni. Ora Johnny ha tre strade: chiedere tutto e subito, costringendola a dichiarare bancarotta, pignorarle gli introiti dei suoi due film in uscita, o arrivare ad una transazione in cambio della rinuncia all’appello.
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L’INVESTIGATORE PRIVATO
Ad Amber, forse, converrebbe. Dopo la sentenza si è fatto infatti vivo con il Daily Mail l’investigatore privato Paul Barresi, 74 anni. Ex attore porno, divenne celeberrimo negli anni 80 quando sostenne di essere stato l’amante di John Travolta. Negli anni 90 divenne detective e fu chiamato ad indagare sulla vita privata di molte star, da Michael Jackson a Eddie Murphy, da Arnold Schwarzenegger fino a Tom Cruise. E Amber lo aveva assoldato per trovare qualche donna che avesse preso anche solo uno schiaffo da Johnny.
Dice Barresi al Daily Mail, ripreso da Oggi: «Quando Amber mi ha assunto, voleva la prova che Johnny fosse un molestatore seriale di donne». Ebbene, sostiene di aver intervistato oltre cento ex soci dell’attore, andando a cercare perfino persone che avevano lavorato con lui in film di trent’anni fa. Ma di non aver trovato una «sola donna che abbia detto di essere stata abusata» dal divo. Per questo era stato licenziato. Ma, a quel punto, ha voluto andare a fondo personalmente sulla vicenda.
Ha parlato con ex amici e conoscenti dell’attore e si è convinto che altro non erano che persone che nel tempo si sono approfittate di lui, facendosi pagare affitti delle case, conti per viaggi e auto, pure spese legali quando Capitan Jack Sparrow mieteva un successo dietro l’altro. Opportunisti senza remore. A partire dall’amico d’infanzia di Johnny, Isaac Baruch, testimone al processo: «Il peggiore di tutti. Ha vissuto alle spalle di Johnny tutta la sua vita da adulto».
Manuel Montero
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