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Demiral: “All’Atalanta ho lavorato più duramente che alla Juve”

Ma allora che allenamenti facevano a Torino Pirlo e Sarri?

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In attesa di capire dove giocherà a partire dal prossimo mese di luglio, il forte difensore Demiral, intervistato in Turchia da Fanatik, così ha parlato:

“L’Atalanta ha le migliori infrastrutture in Italia. Hanno un vivaio molto famoso, ogni volta che posso guardo le partite della Primavera. Giovani talenti come Bastoni, Musa Barrow, Franck Kessie e Dejan Kulusevski sono tutti cresciuti a Zingonia.

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L’allenamento dell’Atalanta è molto pesante e veloce. Posso dire che è stato più difficile dell’allenamento della Juventus. In alcuni allenamenti, la distanza di corsa supera gli 8-10 KM. È il club giusto per i giovani che vogliono migliorarsi e andare avanti. Questo sistema, che va avanti da anni, dà un grande contributo al nostro sviluppo.

Mi lascio alle spalle la stagione in cui ho giocato più partite della mia carriera. Ho giocato più di 50 partite, nazionale compresa. Ho giocato troppe partite. Ho anche avuto l’opportunità di svilupparmi. Ho cercato di coprire le mie mancanze nelle partite e negli allenamenti. In questa stagione abbiamo giocato i quarti di finale sia in Champions League che in Europa League. È stata un’esperienza molto positiva per me. Avremmo potuto fare una stagione migliore, ma non è andata così. Tuttavia, è un club che può avere molto successo nei prossimi anni”.

Così parlò il forte difensore Demiral: ma quindi, durante le esperienze juventine con Sarri (pati’ un grave infortunio) e Pirlo non si allenò duramente? Mah…

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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