Blanco, giovane brillante stella del pop italiano, ha subito una molestia durante il concerto in piazza Duomo a Milano sponsorizzato da Radio Italia. Cos’è successo?
Durante la sua esibizione una giovane fan particolarmente euforica ha appoggiato una mano sull’inguine dell’artista bresciano e le riprese social non le hanno lasciato scampo.
Due cose risultano evidenti a questo punto:
Primo, la vorticosa ed insospettabile inversione delle parti che si è venuta a creare.
Secondo, il fatto che mi sia inaspettatamente trovato costretto a cercare la città d’origine di Blanco al fine di trovare qualche forma di completezza inutilmente giornalistica.
Bene, bene.
E’ il momento del duello, ragazze.
Come la mettiamo?
Ne parlavamo qualche mese fa dopo le focose dichiarazioni di Aurora Ramazzotti: fischiare ad una donna, il cosiddetto catcalling, rappresentava a tutti gli effetti una molestia.
Mettere le mani sull’uccello ad un ragazzo sul “luogo di lavoro”, come lo vogliamo chiamare?
Una forma di riconoscimento del valore dell’artista stesso?
Quindi fare un fischio o dare un colpetto di clacson al cospetto di una ragazza di bell’aspetto può considerarsi, parallelamente, un applauso alle intenzioni?
Non è magnifico questo?
Stiamo capovolgendo i ruoli!
Se prima le donne, giustamente, si schieravano a difesa dei propri diritti, ora gli uomini possono a loro volta diventare…
Come?
Vediamo. Femministe: a difesa delle donne.
Facciamo maschilisti, ok?
Gli uomini possono a loro volta diventare maschilisti. Suona male, no?
Cazzo, se suona male.
Eppure un ragazzo di diciannove anni si è ritrovato suo malgrado una mano sulle parti intime.
“Che vergogna”, penserà sua madre. “Che schifo”, penserà magari la sua fidanzata.
“Che strano”, penserà ad esempio la madre di Aurora Ramazzotti famosa per la pubblicità Roberta nella quale compariva con il fondoschiena in primo piano e attirava ben più di un fischio.
Siamo di fronte al contrappasso meno elegante della storia.
Non mi schiero a favore di Blanco. Il suo ruolo lo porta a cantare canzoni e a far eccitare ragazzine dalla mano impertinente. Farsi toccare l’uccello fa parte delle regole del gioco.
E’ una cosa schifosa, vero?
Eppure suona meno fragorosa questa campana.
Guardate il processo teatrale di Amber e Johnny: lacrimuccie, sottintesi, “sassaiole delle ingiurie”.
E’ il gioco delle parti. Il femminismo spicciolo made in Sardegna ha rotto i coglioni.
Ci voleva un ragazzino col microfono in mano e la maglietta trasparente a dimostrare quanto non esistano differenze tra maschi e femmine.
Ora tocca al buon senso.
Questa volta le misure non contano.
Alex Rebatto
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