Angelina Barini, la escort che uccise a New York lo chef italiano Andrea Zamperoni e altre tre persone, è stata condannata a 30 anni.Solo la confessione le ha evitato l’ergastolo. Ma il suo modus operandi ricorda molto quello degli assassini serialiEcco la sua vera storia nell’approfondimento di Cronaca Vera
Angelina Barini, escort italocanadese, è stata condannata a trent’anni dalla Corte Federale di Brooklyn. Il fatto di aver confessato di aver drogato a morte lo chef italiano Andrea Zamperoni e altre tre persone le ha evitato la pena massima dell’ergastolo.
Però, certo, a sentire le parole del procuratore del distretto orientale di New York, Breon Peace, si resta perplessi: «Ha drogato e ucciso più di una persona per pochi facili dollari. La considerevole pena inflitta all’imputata è giustificata dal suo scioccante disprezzo per la vita umana».
E si resta perplessi perché sono frasi che si attribuiscono ai serial killer che, negli Usa, non scampano mai alla pena massima prevista dal codice. D’altra parte l’uso di droghe, veleni e farmaci è un classico delle serial killer donne, che quasi mai agiscono usando armi da taglio, pistole o altre forme violente di aggressione. Ma la sorella della escort ha avuto anche modo di recriminare e di annunciare appello.
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IL DELITTO
Andrea fu trovato morto nella camera 15 del Kamway Lodge, un motel del Queens, nascosto in un cestone della biancheria da lavare. C’erano pure una sega e una valigia, con cui sbarazzarsi del cadavere. E c’era lei, Angelina.
Lo chef, 33 anni, originario di Casalpusterlengo, nel lodigiano, lavorava al Cipriani Dolci di Manhattan. Lo cercavano da tre giorni e nessuno immaginava che fosse stato ucciso da un’overdose di Fentanyl e Gbl, la cosiddetta droga dello stupro, capace di stordire senza far rendere conto la vittima di ciò che gli accade.
Angelina aveva un curriculum penale lungo così, con 24 precedenti per droga e reati contro il patrimonio. E non sarebbe stata la sola a ideare il piano omicida. Con lei ci sarebbe stato l’ex fidanzato e pusher, Leslie Lescano, 45 anni, alias Ken Ween, in prigione in attesa di giudizio. Per l’Fbi preparono tutto giorni prima, quando lei, il 16 agosto, gli aveva scritto su Facebook: «Ho ottenuto un’opportunità di business per te…». E lui aveva risposto: «Sì, mia regina».
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GLI ALTRI DELITTI DI ANGELINA BARINI
Messa con le spalle al muro e di fronte all’ipotesi di non uscire più di galera, Angelina confessò. E non solo l’omicidio di Andrea. Anche quello di altri tre clienti, due turisti e un pensionato, casi chiusi fino a quel momento alla voce overdose. E tutti commessi in una ristrettissima sequenza temporale, a dimostrazione della pericolosità della donna.
Il primo omicidio era avvenuto infatti appena quaranta giorni prima, il 4 luglio 2019, in un albergo nel quartiere newyorkese di Astoria. Una settimana più tardi, l’11 luglio 2019 al Crown Motor Inn di Woodside, il secondo delitto. E il 5 agosto 2019, in una residenza a College Point, il terzo.
Una raffica di morti impressionanti, tutte ottenute con lo stesso sistema. Lo scopo? Rapinarli dei pochi soldi che le vittime avevano addosso.
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La famiglia dello chef è rimasta in silenzio.
L’avvocato Antonio Secci di Sassari, che la rappresentò in una delle prime battute del processo, dice al Corriere della Sera: «Una sentenza importante soprattutto ai fini della severità della pena. Il lavoro degli inquirenti americani ha permesso di fare emergere le colpe della donna. Barini sapeva benissimo cosa faceva e quali erano i rischi delle sue condotte. Senza il patteggiamento e la scelta di dichiararsi colpevole, la donna avrebbe ottenuto l’ergastolo. La pena che è stata comminata dai giudici newyorkesi è esemplare e conferma la pericolosità del fentanyl e della droga dello stupro».
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LA SORELLA
Ma la sorella di Angelina, Sally, non ci sta. E dichiara al New York Post: «Le vittime non erano dei santi. Erano con lei. Volevano fare festa, volevano la droga e il sesso. Non è che lei ha puntato la pistola alla tempia e ha detto “seguimi”».
Ha annunciato appello, sostenendo che Angelina sia una vittima delle droghe di cui il governo non si occupa. Ma le ha replicato il parente di uno degli altri tre uomini uccisi dalla escort: «Non mi interessa se Angela Barini ha avuto una vita difficile. Anch’io l’ho avuta. Non ci sono giustificazioni per quello che ha fatto».
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Angelina ha chiesto di essere trasferita in prigione femminile federale a bassa sicurezza, a Waseca, nel Minnesota, più vicina ai propri cari. Attualmente si trova al Metropolitan Detention Center di Brooklyn. La sua vicina di cella è Ghislaine Maxwell, la complice del miliardario pedofilo morto suicida Jeffrey Epstein, che ha definito le condizioni del carcere «infernali» con «cibo infestato da vermi» e «topi nella cella».
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