Dopo la sconfitta in campionato, venerdì scorso col Genoa, così aveva parlato mister Allegri:
“Dybala ha fatto una bella prestazione rispetto alle ultime. Ma non lo si scopre ora, dispiace invece per la sconfitta. Avevamo perso solo con l’Inter nel girone di ritorno, ma il calcio è così. Abbiamo avuto tante occasioni.
C’è stato un momento in cui il Genoa era in difficoltà. Abbiamo sempre cercato di fare un’azione per andare in gol. Avevamo tutti giocatori da contropiede. Le partite non puoi sempre giocarle ai 100 all’ora, devi togliere anche le ultime certezze alla squadra quando non ne ha più.
Kean sta bene fisicamente. Da esterno ha più spazio per attaccare, spalle alla porta ha più difficoltà. Miretti sta facendo bene, è cresciuto molto e sono contento di quello che sta facendo. Non so se gioca mercoledì, ma anche oggi ha giocato ad un livello tecnico importante. Sa giocare a calcio, spero abbia più possibilità di giocare. Ha la tranquillità che difficilmente un ragazzo della sua età ha. Vlahovic, è stata una delle migliori rispetto alle ultime.
È stato più pulito. Va cercato di più con i centrocampisti. Deve stare più sereno, non può fare sempre gol. È un passaggio che deve fare, non deve abbattersi se non segna. Chi ha vinto la sfida dei tiri in porta? L’ho vinta io perché ho deciso che era l’ultimo quello che contava. Stasera mi è dispiaciuto perdere, andavamo a 72 punti ed eravamo per una sera terzi”.
Il giornalista juventino Marcello Chirico: “Allegri sa allenare Vlahovic?” – GUARDA
Così parlò Massimiliano Allegri trainer bianconero che ha ritrovato, al suo ritorno a Torino l’estate scorsa, una squadra senza un vero regista, non nelle sue corde tattiche, con un centrocampo mal assortito, senza laterali incisivi, senza CR7 è un suo vero sostituto per tutto il girone d’andata.
Poteva fare di più l’allenatore livornese? Forse si, ma poteva andare anche peggio, quindi il quarto posto è un bel risultato e resta sempre la finalissima di Coppa Italia da giocare, mercoledì, a Roma contro l’Inter.
Poi si penserà al futuro.
Stefano Mauri