La Cremonese, finalmente e meritatamente è tornata in serie A dopo 26 anni. Parlano Fabio Pecchia e Ariedo Braida
Dopo 26 lunghi, difficili, densi e particolari anni, la Cremonese, finalmente e meritatamente, realizzando il sogno dei suoi tifosi, della città e del suo generoso patron e mecenate, il Cavalier Giovanni Arvedi, è tornata in serie A.
La parola a due protagonisti della straordinaria e vincente cavalcata.
“È una soddisfazione grandissima, con tanti giovani in un campionato difficilissimo. Abbiamo fatto qualcosa di storico. Braida ha avuto fiducia in me e ora dopo 18 mesi questo è un giusto premio per tutti.
I gol di Di Carmine? Ha dato poco per tanti problemi, ma nel momento decisivo ha dato quello che serviva. Sono felice per Samuel e per tutti. La squadra è composta da vecchi e giovani, ma l’età media è la più giovane del campionato. Uno spot per tutto il calcio italiano”.
Così Fabio Pecchia, tecnico della Cremonese neopromossa in Serie A, ai microfoni di DAZN.
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Tra gli artefici di quest’impresa c’è anche Ariedo Braida, consulente strategico del club grigiorosso:
“Non ci si abitua mai a vincere. Quando sono arrivato a Cremona la squadra era ultima e ora festeggia la promozione in Serie A. Questo risultato ha un solo nome ed è quello del Cavalier Giovanni Arvedi. Se lo merita per tutti i grandissimi sforzi che ha fatto fino ad ora e per quel sentimento che non è mai mancato. Era il suo sogno conquistare la Serie A e lo ha realizzato.
Ci siamo mangiati due occasioni per tanti motivi – ha proseguito – ma ci siamo ripresi ed eccoci a festeggiare. I miracoli accadono e questo è stato un vero colpo di scena. Stiamo stati bravi a vincere contro il Como. L’obiettivo era quello e poi vedere cosa succedeva. Abbiamo sempre lavorato duro e questo è il giusto premio. Ce lo meritiamo tutti, ma nulla sarebbe potuto accadere senza il nostro grande patron Arvedi”.
Stefano Mauri