La verità su Johnny Depp: un dito mozzato, graffi in viso e occhi neri, audio in cui l’ex lo umilia e ammette di pestarlo. E ora il giudice vuol andare a fondo
Johnny Depp, primo sollievo dopo sei anni: il giudice Penny Azcarate ha rifiutato di archiviare le sue accuse contro Amber Heard. Il processo andrà avanti perché il magistrato vuole andare a fondo su una vicenda dove tutto appare al contrario di come è stato raccontato per anni in tutto il mondo.
Nel frattempo la carriera dell’attore è andata in frantumi ed è stato escluso anche dal sesto capitolo della saga dei Pirati dei Caraibi. Colpa della cattiva nomea da “picchiatore di mogli” affibiatagli dopo la separazione e sancita da un articolo del Sun.
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Il divorzio tra Johnny Depp e Amber Heard
Tutto cominciò nel 2016. Johnny Depp e Amber Heard, la coppia più amata di Hollywood, si lasciò malissimo. Lei mostrò al mondo leggeri lividi sul volto che attribuì alle percosse del marito, intorno al quale, in pieno giacobinismo da metoo, si fece terra bruciata.
Fino a quando l’ex Jack Sparrow non reagì: disse che mai aveva toccato la moglie, che quei lividi erano finti e la trascinò in tribunale per diffamazione chiedendo 50 milioni di dollari di danni. Fece causa anche al Sun, ma perse.
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Carriera finita
Ma a Fairfax, in Virginia, il processo contro Amber sta andando molto diversamente. Emerge una vita di coppia che sembra uscita dalla Guerra dei Roses. Johnny ammette le sue debolezze, ma giura di non aver mai picchiato una donna in vita sua: «La gente ha creduto che io fossi una minaccia, un ubriacone alterato dalla cocaina che picchiava le donne. Dopo accuse di questo tipo, la mia carriera è finita». Sarebbe stata, sostiene, tutta un’invenzione di Amber.
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Johnny Depp: “Io e le droghe”
L’attore viene interrogato dai suoi legali e da quelli di lei. E ammette: «Le droghe sono sempre state una medicina per me, un agente paralizzante. Se ho detto demoni, è per intorpidire il dolore residuo che porto dietro dalla mia giovinezza. Una volta ho dato a Marilyn Manson una pillola in modo che smettesse di parlare così tanto».
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Botte da orbi: ma a lui
Poi però arrivano gli audio. Sono quelli registrati di nascosto in cui Amber ammetteva di pestarlo: «Non ti ho preso a pugni. Mi dispiace di non averti colpito in faccia con un vero schiaffo. Ti stavo picchiando, non ti stavo prendendo a pugni». E poi: «Scusa se ti ho colpito così, non ti ho preso a pugni. Ti stavo colpendo, cazzo. Non so quale fosse il reale movimento della mia mano. Stai bene? Ti ho fatto male, non ti ho preso a pugni. Sei un fottuto bambino! Cresci Johnny!»
Ma non mancano le umiliazioni: «Sei uno smidollato… Perché non vai a farti fottere. Vecchio pezzo di merda avaro». E, riferendosi al figlio dell’attore: «Spero che il suo nuovo patrigno gli insegni cosa significhi essere un uomo». Domanda: si è mai vista una vittima rivolgersi così al suo carnefice?
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Il dito mozzato e le feci sul letto
No. E infatti Johnny mostra in aula il dito che Amber gli ha mozzato scagliandogli contro una bottiglia di vodka. Anche per questo c’è un audio che prova tutto. L’attore ricorda di quando lei gli lanciò addosso una lattina di acquaragia sul viso, ferendolo al naso. L’ultimo giorno che si videro, Johnny trovò sul letto delle feci. Lei giura che erano dei suoi due yorkshire, ma un testimone la smentisce.
Il video che non prova nulla
Quando i legali di lei provano la riscossa mostrando in aula un video in cui Johnny colpisce strafatto degli armadietti della cucina, l’attore risponde a tono: «Si, stavo passando un brutto momento e non ricordo esattamente per cosa, ma essere registrati illegalmente dall’altro si adatta perfettamente al resto delle fotografie e delle registrazioni che lei ha fatto. Questa registrazione me l’ha sempre nascosta, ma soprattutto la parte più interessante che qui non vediamo è che dopo la fine di quello che abbiamo visto ha riso più volte. Comunque ho distrutto dei mobiletti, ma non ho mai toccato la signorina Heard. Non ho cercato di intimidirla. Perché lei stava filmando? Se era spaventata a morte, perché non se ne è andata?»
Già, perché?
Il messaggio equivocato di Johnny Depp
Ma non basta. Gli avvocati di Amber mostrano un messaggio scritto dal divo all’amico e collega Pal Bettany, apparentemente orrendo: «Bruciamo Amber, magari affoghiamola prima di bruciarla. Dopo mi fotterò il suo cadavere per assicurarmi che sia morta».
L’attore si scusa, ma aggiunge: «Dato che sono testi privati, bisogna contestualizzare. È importante sapere che nulla di tutto ciò è stato mai inteso e concepito per essere realizzato. Sì, mi vergogno di averlo diffuso nel mondo come se fosse un burro di arachidi, ma va contestualizzato. Ad esempio, quando parlo di bruciare la signora Heard, lì cito direttamente i Monty Phyton e lo sketch sul rogo delle streghe. È un film che guardavamo tutti quando avevamo 10 anni. È solo umorismo surreale».
Niente di realmente violento, dunque. Solo un equivoco.
I lividi di Amber? Colpo di scena
Mica finisce qui però. Cuore di tutto il processo sono infatti le percosse, quelle che l’attore nega e delle quali invece l’attrice mostrò i lividi, non molto evidenti, sul volto.
L’avvocato di Amber ha sostenuto in tribunale che le ferite furono coperte con il set All In One Correcting Kit della Milani Cosmetics, che Amber utilizzava fin dal 2014, e ha chiesto di acquisirlo come prova. Ma a smentirlo clamorosamente è proprio la Milani, che ha diffuso un video su Tik Tok in cui documenta come quella linea di cosmetici fu messa sul mercato nel 2017, un anno dopo la presunta aggressione.
La psicologa e il disturbo borderline
Tocca alla psicologa forense Shannon Curry. E per l’attrice di Aquaman è un’altra mazzata. La professionista sostiene infatti che Amber sia l’attrice affetta da disturbo borderline e istrionico della personalità che la porterebbe ad usare «tattiche di manipolazione per cercare di soddisfare i propri bisogni» e che la spingerebbe a cercare di essere sempre al centro dell’attenzione.
La stessa psicologa nega invece che l’attrice abbia subito un disturbo da stress post traumatico dovuto alla relazione con Johnny Depp.
Occhi neri e graffi: ma su Johnny Depp
Infine, Malcolm Connolly, guardia del corpo di Johnny. Rammenta come fosse Amber quella che «voleva portare i pantaloni» nella relazione. E come diventasse dura «come il ghiaccio» anche solo se le «cadeva il cappello». E spiega: «Li sentivo litigare. E Amber urlare».
Dice che non ha mai visto i due picchiarsi, ma di aver visto spesso graffi e ferite sul viso e sul collo, lividi sotto gli occhi e labbra gonfie. Sì, li ha visti: ma su di lui. Mai su di lei. Dicerie? Suggestioni da guardia del corpo?
Mica tanto. Perché Malcolm mostra una foto proprio della luna di miele della coppia che scattò lui nel 2013. I due erano in posa con altre tre persone e l’attore sembrava gonfio in volto. La guardia del corpo fa notare i lividi sulla parte sinistra del naso e sotto all’occhio. Come se li è procurati?, chiede la Corte: «O ha sbattuto contro una porta, o una porta ha sbattuto contro di lui».
Il processo va avanti
Terminati i testimoni di chi accusa, negli Usa il giudice potrebbe chiudere il processo, se lo ritiene infondato. E infatti i legali di Amber hanno provato a chiedere l’archiviazione. Ma il giudice
Penny Azcarate sostiene che siano state presentate finora prove sufficienti per permettere al procedimento di andare avanti. Ora toccherà ad Amber testimoniare.
La rabbia di Amber
E lei sembra essere andata su tutte le furie. Ha infatti licenziato i suoi addetti alla comunicazione perché, come racconta una fonte al New York Post, sarebbe «frustrata che la sua storia non venga raccontata efficacemente». E «non le piace quando si scrive male di lei».
Sì, perché anche i titoli dei giornali americani sono piuttosto negativi. Quanto all’opinione pubblica, su change.org è stata aperta una petizione online per chiedere che Amber sia esclusa da Aquaman 2, ricordando come l’attrice fu arrestata nel 2009 per violenza domestica nei confronti dell’ex partner Tasya Van Ree.
Fino alla settimana scorsa firmato 2 milioni di persone. Cinque giorni dopo sono diventati 3 milioni e mezzo. Dicono che ora la Warner Bros potrebbe limitare la sua presenza a soli dieci minuti nel film.
Ma il problema non è una pellicola. Il problema è l’immagine di un attore fatta a pezzi per sei anni per due foto su internet. E di una violenza di genere che, quando è al contrario, resta sempre molto difficile da far capire.
D’altra parte, Amber, glielo aveva detto. E tutto fu registrato come in un film: «Dì al mondo Johnny, digli io, Johnny Depp, un uomo, sono vittima di violenza domestica. E guarda quante persone ti crederanno o ti sosterranno… Perché tu sei grosso, sei molto più grosso e più forte. Quindi, quando dico che pensavo che potessi uccidermi, non importa se hai perso un dito». Già.
Manuel Montero
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