Carlo Ancelotti si racconta alla tv spagnola. E si ricorda di quando era a Torino: “Mi odiavano per aver giocato nel Milan, a volte dovevo uscire con la polizia”
Mister Carlo Ancelotti, il trainer del Real Madrid, nelle scorse ore ha ripercorso alcune delle tappe più importanti della sua carriera e si è così confessato, in una lunga intervista rilasciata al programma TV Universo Valdano:
“La Juventus? Mi odiavano per aver giocato nel Milan, a volte dovevo uscire con la polizia. Non abbiamo vinto titoli, siamo arrivati secondi due volte… Non è stata un grande esperienza”.
Carlo Ancelotti su Calciopoli
Ma non finisce qui: “Calciopoli? Mi sembrava positivo che il calcio italiano venisse ripulito. Tutto comunque era organizzato in modo fantastico lì. Ripeto non ho trascorso un bel periodo a causa del mio passato al Milan e alla Roma, ma ho imparato molto perché è un club di alto livello”.
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Un commento? Il Carletto internazionalpopolare, a Torino ha fatto bene e, probabilmente meritava di ritornare sulla panchina juventina nell’esatte 2019, al posto del maestro Sarri.
Silenzio, parla Allegri
Detto ciò passiamo all’attuale condottiero tattico bianconero Max Allegri, il quale, dopo la preziosa vittoria esterna dei suoi ragazzi a Reggio Emilia sul Sassuolo, ecco ha detto cose interessanti sul futuro:
“Siamo arrivati a questo punto della stagione in questa situazione con una crescita della squadra, dopo un inizio disastroso non saremmo arrivati a questo momento. Non ci devono essere rimpianti. Abbiamo fatto delle partite buone e importanti contro il Villarreal, contro l’Inter e l’Atalanta in casa ma non ne abbiamo vinta una”.
“Il calcio è il contrario di quello che dimostra sul campo. Col sassuolo la squadra ha lottato nelle difficoltà conto un team che ha tecnica. Come mai Vlahovic è così arrabbiato? E’ un giovane, nel senso che ha poca esperienza di calcio. Pretende molto da sé stesso, deve rimanere più sereno. Io parlo molto con lui”.
“Deve trovare un equilibrio e lo torva attraverso le partite giocate e la crescita. A volte sbaglia dei palloni per la troppa frenesia che ha addosso. Un ragazzo di 22 anni è nomale possa vivere queste situazioni con frenesia. Non servono rivoluzioni alla squadra, ma inserimenti mirati”.
Così parlò Allegri.
Stefano Mauri