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Ma allora è vero che gli americani, dopo l’Atalanta, vogliono il Chelsea?

Intanto la Dea nerazzurra è stata eliminata dall’Europa League

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Ma quindi il numero uno dell’Atalanta, Steve Pagliuca, sta lavorando seriamente per acquistare il Chelsea?

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L’indiscrezione sul numero uno dell’Atalanta s’è fatta sempre più forte nelle ultime ore e a quanto pare è stata confermata da un comunicato ufficiale rilasciato da Pagliuca stesso. È il comunicato che annuncia un consorzio di tutto rispetto, con nomi grossi.

Da Tanenbaum il presidente della Nba all’ex ad di Disney Bob Iger. E poi soprattutto John Terry ex capitano e stella dei blues, a rafforzare ulteriormente una candidatura seria. La fonte di questi sussurri è l’edizione dì giovedì 14 aprile del Corriere Bergamo. Intanto sul campo il team nerazzurro, (distratto dai rumors societari?) sconfitto per 2 reti a 0 in casa dal Lipsia è uscito dall’Europa League. È forse finito il ciclo di Gasperini? Il trainer piemontese resterà sulla panchina orobica a a luglio? Il Milan è veramente interessato a lui qualora Pioli non dovesse vincere lo scudetto?

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A breve ne sapremo di più, ora torniamo a questioni bergamasche, dato che i soci di minoranza, secondo il Corriere In versione orobica, ufficialmente non sapevano della volontà dell’ex patron Percassi di vendere agli americani, da qui l’origine dei malumori degli azionisti locali della Dea, membri storici e bergamaschi di razza del cda nerazzurro che ora valuteranno come comportarsi.

Già, ma non è che la mitica Atalanta rischia di diventare una sorta di succursale del Chelsea se l’affondo verso l’Inghilterra di Pagliuca andrà in porto?

Stefano Mauri

 

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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