Robert Redford, figlio di una casalinga e di un lattaio, resta segnato dalla morte della madre molto giovane. Nel 2014 Time lo ha inserito tra le “persone più influenti del mondo”. Gli esordi? In Perry Mason
Di origini inglesi, scozzesi, irlandesi e corniche, Robert Redford nasce il 18 agosto 1936 nel distretto di Santa Monica, in California, e cresce nel quartiere spagnolo della città.
La madre, Marta W. Hart, era casalinga, mentre suo padre, Charles Robert Redford Sr, un lattaio e ragioniere di origine irlandese, molto religioso.
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Robert ha un fratello, William, nato dal secondo matrimonio del padre. Durante gli Anni 50 la famiglia si trasferisce in un quartiere della classe media.
Poco tempo dopo, a sua madre viene diagnosticato un cancro. Robert attraversa a quei tempi un periodo di ribellione, e vede nascere in lui la passione per raccontare storie e disegnare.
Un’escursione al Parco nazionale di Yosemite gli fa scoprire un intenso amore per la natura, che influenzerà e ritroveremo in molti dei suoi film.
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Nel 1955, a soli 41 anni d’età, sua madre muore. Redford abbandona gli studi l’anno seguente e parte per l’Italia e la Francia, dove sperimenta la vita bohémienne da artista. Deluso da questa esperienza, rientra a Los Angeles – nel 1957 – e inizia a bere smodatamente.
Quello stesso anno conosce Lola Van Wagenen, una studentessa 17enne che abita nel suo stesso palazzo, con la quale inizia una relazione che si rivela un’influenza positiva su di lui. I due si sposeranno l’anno successivo e divorzieranno quasi trent’anni dopo.
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Dall’arte alla tv, la svolta di Robert Redford
Robert smette di bere e nel 1958 si iscrive al Prat Institut di New York, per studiare arte. Nasce il suo interesse per la sceneggiatura e segue il consiglio di studiare recitazione per saperne di più sul teatro. Non era mai stato attratto dal mestiere di attore, ma evidentemente l’esperienza fatta gli piace.
Nel 1958, uno dei suoi professori gli a affida il suo primo ruolo a teatro. Nel 1960 comincia a lavorare in televisione, nella serie antologica “Playhouse 90” e nella serie western “The Deputy”, e poi in “Perry Mason”, “Alfred Hitchcock presenta” e “Ai confini della realtà”.
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Nel 1962 fa il suo debutto cinematografico e nei decenni successivi affiancherà ai lavori da attore gli impegni come regista, uomo d’affari, ambientalista, filantropo, produttore e fondatore – insieme con l’amico regista Sydney Pollack – del Sundance Film Festival.
Il prestigioso settimanale “Time”, nel 2014, lo ha incluso tra le «persone più influenti del mondo», dichiarandolo «il padrino del cinema indipendente».
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Robert ha una personalità utopica e ha trascorso la sua vita cercando di realizzare alcuni aspetti del suo sogno idealista, sacrificando denaro, tempo ed energie per un mondo migliore.
È un vero egualitario, raramente prevenuto e non ha mai accettato i pregiudizi sociali.
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L’ultimo ciak
Nei suoi ruoli cinematografici – a causa della sua forte coscienza sociale – dà il meglio nei panni di politici, avvocati, giudici, ministri, insegnanti, ambientalisti o qualsiasi altro personaggio con una vocazione a chiaro impatto sociale.
Per dirla tutta, Redford ha una personalità romantica, poiché tende a concentrarsi – più che sull’amore sentimentale – sui suoi sogni utopici, chimere, fantasticherie, desideri e speranze. Quando non è in armonia con la sua vera natura può cadere nel malumore, o diventare distaccato e introverso.
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Nel bene o nel male, può anche diventare timido, incerto, deluso e perfino ingrato, fino ad arrivare a dare la colpa dei suoi problemi agli altri o al mondo. Comunque sia, la lezione di vita di Robert è accettare i limiti naturali del mondo, senza rassegnarsi.
Come regista, ha seguito un percorso artistico che gli è valso il riconoscimento della sua professionalità da parte di critica e pubblico. Nel 1980, “Gente comune”, la sua prima pellicola, ottiene un successo di incassi e gli vale il premio Oscar come miglior regista.
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Nel 2019 partecipa con un cameo ad “Avengers: Endgame”; si tratta del suo ultimo film come attore, come già annunciato l’anno precedente, durante la lavorazione della sua ultima pellicola da protagonista: “The Old Man & the Gun”.
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