Papa Francesco nel mirino di un memorandum anonimo denominato Demos. Ecco cosa dice
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Qualcuno trama contro il Papa Francesco? A chi danno fastidio certe svolte prese dall’attuale guida della chiesa cattolica? Già fanno rumore certe frasi, eccone un estratto: “Questo pontificato è un disastro sotto molti o più aspetti, una catastrofe”.
Inizia così a quanto pare, un memorandum che circola da qualche giorno tra i cardinali. Un chiaro atto di accusa contro Papa Francesco. Ignoto l’autore del documento, che si è firmato “Demos”, ossia “popolo” in greco.
Pur non essendo venuto allo scoperto, pare – come riporta il settimanale L’Espresso – che si tratti di un profondo conoscitore della materia. Non si può escludere che sia egli stesso un cardinale.
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Le accuse a Papa Francesco
Sotto la lente dell’inquisitore ci finiscono innanzitutto i problemi economici: “La situazione finanziaria del Vaticano è grave. Negli ultimi dieci anni (almeno) ci sono stati quasi sempre deficit finanziari. Prima del Covid, questi deficit erano di circa 20 milioni di euro all’anno. Negli ultimi tre anni sono stati circa 30-35 milioni di euro all’anno”.
E poi, dito puntato contro Bergoglio: “Il ruolo mutevole di papa Francesco nelle riforme finanziarie è un mistero e un enigma”.
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Le accuse contro il Santo Padre riguardano anche il modo in cui sarebbe stato gestito il caso Becciu: “Il cardinale Becciu non è stato trattato con giustizia perché è stato rimosso dal suo incarico e privato delle sue dignità cardinalizie senza alcuna prova. Non ha ricevuto il giusto processo. Tutti hanno diritto a un giusto processo”. E ancora: “Il Papa a volte, se non spesso, governa con decreti pontifici, motu proprio, che eliminano il diritto di appello delle persone colpite. Molti membri del personale, spesso sacerdoti, sono stati sbrigativamente cacciati dalla curia vaticana, spesso senza una valida ragione”.
Queste le principali accuse, mosse contro il Santo Padre, dall’anonimo dossier che, a quanto pare, starebbe girando tra gli stessi cardinali che animeranno il prossimo Conclave. Intanto, Papa Francesco, domenica scorsa, durante l’Angelus, non ha usato mezze misure per chiedere la fine della guerra tra Russia e Ucraina, questo l’accorato appello: “In nome di Dio fermate questo massacro”.
Per carità: nessuno è infallibile, nemmeno l’attuale Vescovo di Roma, ma tanto accanimento diretto nei suoi confronti suona quantomeno strano, no?
Stefano Mauri