I prezzi dei carburanti sono alle stelle. E gli esercenti non ce la fanno più. Ecco tutte le (assurde) accise che paghiamo
Il sito internet, informato sui fatti, Cremonasera.it, torna sull’aumento vertiginoso dei prezzi per i carburanti. Già dall’inizio della settimana si assiste al rialzo dei prezzi dei carburanti, dalla benzina al diesel fino al Gpl e al metano. Anche In tutta la provincia, come nel resto d’Italia, c’è stato un balzo dei prezzi praticati alla pompa.
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In media il prezzo al litro sfiora o supera di poco i 2 euro sia per la benzina che per il diesel, in alcuni casi (ad esempio in alcuni tratti autostradali) il prezzo va verso i 3 euro al litro per la benzina. E’ così anche per il diesel che, secondo l’Osservatorio carburanti del Mise, dovrebbe costare in media 1,9 euro al litro è già arrivato oltre i 2 euro.
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Una situazione che mette in allarme automobilisti, artigiani, camionisti e imprenditori. Purtroppo con la guerra in Ucraina in corso questi prezzi non scenderanno. Ogni cremonese dovrà pagare in media questa settimana, per ogni pieno, tra i 10 e i 20 euro e addirittura i possessori di auto a metano quasi il doppio di quanto pagavano prima. Ma loro, i benzinai, cosa dicono del caro carburanti?
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Benzinaio e ciclo riparatore da una vita, Graziano Bossi da Trescore Cremasco (Cremona) ha deciso di postare, diretto … a modo suo, il seguente post contro gli eccessivi rincari di benzina e gasolio, ecco il suo pensiero:
“Lo spettacolo che non mi piace! Oggi non posso proprio starmene zitto e quindi, dico la mia! Ma come possono tutte le varie associazione dei consumatori accettare quello che sta accadendo sull’aumento del costo finale dei carburanti? Ma come possono accettare tutto questo – e dove sono finite – le associazioni di categoria che dovrebbero difendere i gestori di carburanti?
Capisco la dannata situazione che si è venuta a creare in Ucraina e condanno senza se e senza ma, Putin e tutti coloro che oggi fanno la guerra, ma non posso stare zitto davanti a questi prezzi!!! Io sono un benzivendolo dal lontano 1984 e vi posso assicurare che non ho mai assistito a nulla di simile in tutti questi anni.
Come possono accettare le varie associazione aumenti simili senza dire o fare nulla? E pensare che sarebbe sufficiente chiedere, con toni fermi e duri – unitariamente – al governo Draghi di togliere le accise dei carburanti che, ancora ad oggi pensano per circa il 40% del prezzo finale applicato nelle stazioni di carburanti.
Se poi aggiungiamo anche l’iva attuale si arriva a circa il 55% di tassazione presente sui prezzi esageratamente alti che si vedono oggi nelle stazioni di carburanti. In conclusione ritengo che, in momenti in cui il petrolio continua ad aumentare, il buon senso dovrebbe guidare all’introduzione di misure capaci di un’effettiva solidarietà tra i vari soggetti della società civile.
Tanto più che l’aumento del prezzo porterà, inevitabilmente, ad un calo dei consumi così drastico da mettere a rischio la sopravvivenza di tante stazioni di servizio ed è innegabile che l’aumento del costo del carburante sia un deterrente alla crescita dell’economia del paese Ialia, un elemento che (direttamente ed indirettamente) rende più povere le famiglie. Io non mollo ma non mi lascio imbavagliare.
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Le attuali accise sui carburanti:
- 0,000981 euro: finanziamento per la guerra d’Etiopia (1935-1936)
- 0,00723 euro: finanziamento della crisi di Suez (1956)
III. 0,00516 euro: ricostruzione dopo il disastro del Vajont (1963)
- 0,00516 euro: ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze (1966)
- 0,00516 euro: ricostruzione dopo il terremoto del Belice (1968)
- 0,0511 euro: ricostruzione dopo il terremoto del Friuli (1976)
VII. 0,0387 euro: ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia (1980) VIII. 0,106 euro: finanziamento per la guerra del Libano (1983)
- 0,0114 euro: finanziamento per la missione in Bosnia (1996)
- 0,02 euro: rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri (2004)
- 0,005 euro: acquisto di autobus ecologici (2005)
XII. 0,0051 euro: terremoto dell’Aquila (2009)XIII. da 0,0071 a 0,0055 euro: finanziamento alla cultura (2011) XIV. 0,04 euro: emergenza immigrati dopo la crisi libica (2011)
- 0,0089 euro: alluvione in Liguria e Toscana (2011)
XVI. 0,082 euro (0,113 sul diesel): decreto “Salva Italia” (2011) XVII. 0,02 euro: terremoto in Emilia (2012)”
Così postò il Graziano Bossi da Trescore Cremasco, persona informata sui fatti, impegnata e addetto ai lavori nauseato, provato, come automobilisti e autotrasportatori, dal caro carburante…
Stefano Mauri